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Ferrari, ormai la moda è il “tiro a Hamilton”: anche Wolff durissimo con Lewis

Ferrari, ormai sembra quasi diventata una moda. Ogni settimana, qualcuno trova il modo di punzecchiare Lewis Hamilton. Certo, la sua avventura a Maranello è deludente, e va riconosciuto che Charles Leclerc sta facendo decisamente meglio. Ma il tiro al bersaglio mediatico sta assumendo toni eccessivi, soprattutto considerando le difficoltà tecniche della vettura, che poco hanno a che fare con il talento del sette volte campione del mondo.

Dopo gli attacchi di Anthony Davidson, Johnny Herbert e le parole poco lusinghiere di Bernie Ecclestone, Hamilton incassa un’altra frecciata. Stavolta a parlare è Toto Wolff, team principal della Mercedes e per anni suo alleato più stretto, che sembra ormai guardare al passato con distacco.

“Già dall’anno scorso George Russell ha iniziato a essere il nostro pilota più veloce e affidabile“, ha dichiarato Wolff a motorsport.com. “E oggi, da senior driver, si sta calando nel ruolo con grande naturalezza. Non potremmo desiderare di meglio”.

Il messaggio di Wolff è chiaro: già lo scorso anno, la stella della Mercedes non era più Hamilton. Nel 2023, con una differenza minima in classifica (Russell sesto con 245 punti, Hamilton settimo con 223 e due vittorie), il giovane britannico ha fatto meglio dell’ex campione del mondo in qualifica, nelle Sprint Race (5-1) e nei Gran Premi (19-5).

“Anche quando la macchina non è competitiva”, ha aggiunto Wolff, “Russel sa spingerla oltre il limite. È sempre affidabile e, oltre a ciò che fa in pista, è impeccabile con i partner e fondamentale per il nostro brand”. Con Max Verstappen blindato in Red Bull fino al 2026, il sedile Mercedes di Russell non sembra a rischio. Il contratto scade a fine stagione, ma i presupposti per il rinnovo sono solidi, nonostante il pilota abbia frenato le voci su un accordo imminente durante la pausa estiva.

Russel a parte, comunque, ora spetta a Lewis Hamilton ritrovare in se stesso la grinta e le motivazioni per dimostrare a tutti i suoi detrattori che, nonostante i suoi 40 anni, ha ancora tanto da dare alla Formula 1. Perché se così non fosse, allora la Ferrari avrebbe un ulteriore, grande problema.

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