
Il Gran Premio di Miami ha tolto definitivamente il velo sulle illusioni di inizio anno: la SF-25 non è solo una macchina da affinare, ma un progetto minato da un difetto strutturale di difficile soluzione. Dopo mesi di analisi, la Ferrari ha individuato nella sospensione posteriore il punto critico: non lavora come dovrebbe, impedendo alla monoposto di esprimere il suo reale potenziale.
Gli opinionisti di Sky, ospiti alla trasmissione "Race Anatomy", hanno espresso i propri dubbi sulla competitività della Ferrari nella stagione 2026📢
— Formula1.it WM (@Formula1WM) May 8, 2025
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La sesta tappa del Mondiale di Formula 1 2025 ha segnato il punto più basso della stagione per il team di Maranello insieme al Canada. In qualifica, la SF-25 è andata solo due decimi più veloce della SF-23, una vettura che era già stata ampiamente criticata. La Sprint Race ha salvato solo Lewis Hamilton, bravo ad approfittare delle condizioni miste. Charles Leclerc, invece, è uscito di scena prima della partenza per un errore strategico: gomme sbagliate, incidente e ritiro.

Ma a fare più rumore è ciò che è emerso dopo: il vero problema della SF-25 non è aerodinamico come si pensava, ma meccanico. E a quanto pare a Maranello se ne sono accorti solo adesso. Più precisamente, il malfunzionamento è legato alla sospensione posteriore. Una rivelazione che cambia tutta l’analisi della situazione.
Secondo quanto riportato da Autoracer.it, la sospensione posteriore non lavora correttamente, e per risolvere il guasto servirà una rivoluzione tecnica. È già allo studio una nuova configurazione, ma i tempi sono incerti e le modifiche sono complicate: servirà una revisione profonda dell’architettura posteriore con ripercussioni su tutta la monoposto.
Le simulazioni pre-stagionali avevano rilevato solo miglioramenti, e proprio questo ha ingannato gli ingegneri. Il sospetto è che l’uscita di scena di Enrico Cardile, ex responsabile del progetto, abbia lasciato un vuoto non colmato in tempo da Frederic Vasseur, costretto a gestire l’interim tecnico senza un vero piano B.
In questo scenario complesso, le responsabilità del team principal Vasseur iniziano a pesare. Le modifiche radicali fatte alla vettura – rivista in modo profondo rispetto alla SF-24, soprattutto sul fronte della sospensione anteriore – non sono state sufficientemente testate. E ora, con il difetto scoperto solo in pista e con ritardo, la Ferrari si trova in una situazione dalla quale sarà difficile uscire.

Il futuro della scuderia è nelle mani del nuovo direttore tecnico Loic Serra, chiamato a un compito doppio: salvare la stagione 2025 e, contemporaneamente, progettare la monoposto del 2026, quella con cui la Ferrari debutterà nel nuovo ciclo regolamentare.
A Maranello lavorano due gruppi separati: uno tenta di rimettere in carreggiata la SF-25, l’altro guarda avanti, al futuro. Ma a parte la delusione e la disaffezione di molti tifosi, stanchi di errori e di promesse non mantenute, la situazione richiede riflessioni serie. Perché se un team ha commesso tanti sbagli e così gravi, qualcuno deve prendersi la responsabilità.
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