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F1, dopo la doccia fredda al GP di Shangai alla Ferrari serve una scossa

F1, dopo la doccia fredda al GP di Shangai alla Ferrari serve una scossa

Ferrari GP Shanghai, il Gran Premio di Cina, analizzato nei dati, rappresenta un passo indietro per la Ferrari. La squadra sapeva di affrontare delle sfide sul circuito di Shanghai, ma forse non si aspettava di essere superata dalla McLaren dopo una Sprint Race in cui sembrava avere un passo più che decente. La difficoltà della SF-24 nel riscaldare le gomme e raggiungere la temperatura ottimale, specialmente con le mescole hard, ha giocato un ruolo determinante.

Questo problema sarà al centro dei primi sviluppi della vettura di Maranello, con importanti aggiornamenti previsti per il Gran Premio dell’Emilia Romagna a Imola e già anticipati nel prossimo appuntamento a Miami. Oltre a una guida più fluida e una competitività nettamente migliorata, la SF-24 sembra presentare una caratteristica opposta rispetto alla sua predecessora, la SF-23. Quest’ultima era veloce nelle qualifiche, grazie alle gomme morbide che compensavano le carenze di aderenza, ma mostrava poi un netto calo di prestazioni durante la gara a causa del rapido degrado degli pneumatici.

Fred Vasseur era frustrato (“una vettura veloce in qualifica deve esserlo anche in gara”), ma ha ben presto compreso che la SF-23 offriva pochissime possibilità di intervento. Oggi la situazione sembra completamente invertita: la Ferrari del 2024 ha un ottimo passo gara, seconda solo alla Red Bull fino a Shanghai, ma ha difficoltà nelle qualifiche a causa della sfida nel trovare la giusta finestra di utilizzo delle gomme, specialmente con Leclerc. Questo è stato evidente sabato, si era già intuito in Arabia, dove le Ferrari necessitavano di due giri di riscaldamento, e si nota ad ogni ripartenza dopo la safety car, quando i piloti Ferrari devono sempre prima pensare a difendersi e poi ad attaccare.

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