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A che punto è davvero la Ferrari: il parere dell’esperto dopo Imola

“Ferrari, la SF-25 rimane un mistero per niente buffo“, scrive Stefano Gatti su Sport Mediaset, e basta questa frase per riassumere il senso di frustrazione che aleggia attorno alla Ferrari dopo il Gran Premio di Imola. Nella gara di casa, la Rossa non ha brillato, non ha deluso del tutto, ma soprattutto non ha sbloccato nulla.

La Ferrari è rimasta in quell’ambigua zona d’ombra che rende questa stagione una delle più criptiche della storia recente del Cavallino. Il settimo appuntamento del Mondiale ha ribadito le stesse gerarchie viste a Jeddah e Miami. Come ha riconosciuto il team principal Frederic Vasseur, la Ferrari arranca in qualifica ma migliora leggermente sul passo gara.

Il problema è che questo miglioramento non è abbastanza. Tre GP consecutivi senza progressi concreti, e il bilancio rosso di Maranello resta in perdita. “Non basta“, sottolinea Gatti, con l’amarezza che ormai accompagna ogni weekend di gara.

La SF-25, pur più stabile in gara, ha costretto Leclerc a battagliare con la Williams di Albon per la quinta posizione. Una lotta vana: per evitare una penalità, il monegasco ha dovuto restituire la posizione, su indicazione del muretto. “Leclerc deve aver sofferto parecchio“, scrive Gatti, sottolineando l’impotenza del pilota “prigioniero” di un’auto che non gli consente di esprimersi.

Ferrari, una domanda che non ha risposta

Hamilton, dal canto suo, ha impiegato metà GP a superare la Mercedes di Antonelli. Se l’inglese ha mostrato soddisfazione a fine corsa per un insperato quarto posto, Leclerc ha faticato a nascondere la sua delusione. Due reazioni diametralmente opposte che, secondo l’analisi, rischiano di confondere ancora di più le scelte strategiche della squadra.

Il futuro, almeno a breve termine, non lascia spazio a illusioni. L’obiettivo iridato è sfumato, e il prossimo GP di Monaco, affascinante ma atipico, potrebbe illudere i tifosi con un risultato estemporaneo. Tutto si gioca a giugno, nella più “scientifica” Barcellona, che potrebbe segnare la svolta tecnica dell’anno.

Per ora, però, resta l’ombra. Una Ferrari che galleggia nella mediocrità, senza scatti né certezze, e il team del Cavallino Rampante che sembra esitante, prigioniero del suo stesso enigma. Non a caso la frase ripetuta come un mantra nei box delle Rosse è: “Dobbiamo capire”. E la risposta dei tifosi comincia a essere: “Capire che cosa?”. Perché l’impressione è che nessuno ne abbia idea.

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