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Fabrizio Corona choc, finisce malissimo: cos’è successo

I carabinieri dispongo agli arresti domiciliari un militare e un politico di Mazara del Vallo, i quali hanno tentato di vendere documenti segreti riguardanti le indagini sulla cattura di Matteo Messina Denaro a Fabrizio Corona. L’accusa è di accesso abusivo al sistema informatico e violazione del segreto d’ufficio. La notizia ha sorpreso tutti, gettando luce su uno scenario inaspettato e lasciando il pubblico con tante domande. Andiamo a fare chiarezza sulla situazione.

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L’acceso illegale ai file segreti riguardati Matteo Messina Denaro

La vicenda ha preso avvio con un’improvvisa operazione giudiziaria che ha portato all’arresto di un carabiniere, Luigi Pirollo, e di un consigliere comunale di Mazara del Vallo, Giorgio Randazzo. I due sono stati accusati di aver rubato 786 file riservati relativi alle indagini sulla cattura di Matteo Messina Denaro, il boss mafioso più ricercato d’Italia. Successivamente, hanno tentato di vendere il materiale a Fabrizio Corona attraverso il direttore del quotidiano online Mow, Moreno Pisto. Secondo gli inquirenti, il carabiniere Pirollo, in servizio presso il Nor della Compagnia di Mazara del Vallo, avrebbe ottenuto illegalmente l’accesso al sistema informativo dell’Arma dei Carabinieri e prelevato i documenti riservati. Successivamente, ha contattato Giorgio Randazzo, il quale, a sua volta, ha cercato di vendere i file a Fabrizio Corona.

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Perquisita la casa di Fabrizio Corona

Le indagini hanno portato i carabinieri a perquisire la casa di Fabrizio Corona a Milano, poiché l’artista è risultato coinvolto nell’inchiesta in quanto sospettato di ricettazione. La scoperta del coinvolgimento del fotografo è stata resa possibile grazie alle intercettazioni disposte nei suoi confronti a seguito della cattura di Matteo Messina Denaro. Corona infatti, in passato, era venuto in possesso di audio di chat tra il boss mafioso e alcune pazienti incontrate durante la sua chemioterapia, quando era ancora latitante e si faceva chiamare Andrea Bonafede, geometra di professione.

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Le intercettazioni

Le conversazioni intercettate tra Fabrizio Corona e altre persone hanno svelato l’esistenza di uno “scoop pazzesco” che il fotografo avrebbe avuto in suo possesso grazie a un consigliere comunale, poi identificato come Giorgio Randazzo. L’uomo avrebbe ottenuto i documenti riservati grazie a carabinieri non meglio specificati, che avevano perquisito i nascondigli di Matteo Messina Denaro. Ecco quindi che il direttore di Mow, Moreno Pisto, è riuscito a ottenere copia dei file offerti da Randazzo in segreto e, resosi conto della delicatezza del materiale, ha deciso di rivolgersi alla polizia per denunciare l’accaduto. Gli investigatori hanno così scoperto che i documenti erano stati rubati dal sistema informatico dell’Arma e hanno individuato Luigi Pirollo come l’autore del furto. Continuando a indagare, hanno scoperto che il carabiniere aveva rapporti di frequentazione con il consigliere Randazzo. L’intera operazione di tentativo di vendita dei file segreti, quindi, è stata sventata grazie all’azione di Moreno Pisto e all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine.