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Fabio Aru, testardaggine e talento, si torna in sella dopo l’operazione

Fabio Aru

Sì un campione è fatto di prestazione atletica, non lo neghiamo. Ma quando al fisico si affiancano testardaggine e voglia di vincere allora anche le difficoltà che possono capitare durante il percorso, vengono superate brillantemente.

Fa sul serio Fabio Aru, campione di ciclismo sardo con alle spalle un’annata difficile. Lontano per qualche mese dalle gare per via di una forma fisica spesso carente che gli ha dato molte preoccupazioni. A marzo scorso infatti, dopo il ritiro dalla Parigi-Nizza, la UAE Team Emirates ha ufficializzato il problema del sardo. Allo stesso tempo si parlava della terapia che sarebbe conseguita alla diagnosi. Oggi è tutto un po’ più facile per lui e per il ciclismo italiano.

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Da un Giro d’Italia all’altro, tocca agli Under 23

Fabio Aru: un campione che vola dopo l’operazione

Il nodo era all’arteria iliaca della gamba sinistra, serviva un’operazione e ovviamente uno stop. Una decisione comunque delicata che però aveva ridato nuova speranza al campione. Da tempo non capiva quale fosse il fattore che ne peggiorava la performance.

Il verdetto era questo:

“Recenti esami approfonditi hanno dimostrato che Fabio Aru ha una costrizione dell’arteria iliaca nella sua gamba sinistra che impedisce un adeguato apporto di sangue durante il tentativo di compiere il massimo sforzo. Questo problema e il conseguente calo di potenza durante gli sforzi più intensi del sardo hanno limitato le sue prestazioni”.

Così spiegava il team, mentre il medico della UAE Jeroen Swart dichiarava che un problema del genere prevedeva un ritorno stimato in 3, 4, mesi.

Ed eccoci a giugno, dopo l’intervento, al momento della ripresa, dopo il supporto degli affetti e di Nibali, amico del ciclista che gli è stato vicino in questi momenti difficili. Pochi giorni fa il ritorno al GP di Lugano. Il feedback è stato positivo dopo la gara, tanto che in più arriva una notizia: Fabio Aru parteciperà al Giro di Svizzera 2019, corsa a tappe che andrà in scena dal 15 al 23 giugno.

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“Vista la prova confortante a Lugano – queste le parole del campione su Repubblicala squadra ha optato per proseguire sulla strada svizzera, partecipando al Tour de Suisse. Sarà un debutto per me in questa gara, che mi darà la possibilità di confrontarmi con nove tappe e di provare a crescere giorno dopo giorno, senza comunque avere particolari obblighi se non quello di cercare le migliori sensazioni. 

Poi ci sono i sorrisi dell’essere ritornato e l’affetto dei fan; infine le tappe da confermare. Il Giro di Slovenia, dal 19 al 23 giugno, il campionato italiano del 30 e il Giro di Polonia ad agosto, perché questa è la sua storia futura ancora tutta da scrivere.

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