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Europei femminili di calcio: i dettagli del torneo in Svizzera

Sofia Cantore agli Europei

Con la designazione dei padiglioni-sede e la conferma del calendario dopo il sorteggio ufficiale del 16 dicembre a Losanna, l’EURO 2025 Femminile in Svizzera assume i connotati di un evento organizzato nei minimi dettagli. Sedici squadre si confronteranno nella fase finale, suddivise in quattro gironi da quattro: le prime due classificate di ogni gruppo accederanno alla fase a eliminazione diretta, con una finale di straordinario fascino allo St. Jakob‑Park di Basilea, lo stadio più capiente della competizione. L’Italia, capitata nel gruppo C, affronterà Spagna, Paesi Bassi e Finlandia.

Com’è stato organizzato il torneo

Il torneo si articola in due fasi ben distinte: un girone iniziale e un successivo tabellone che determina campionesse e piazzamenti. La fase a gironi, distribuita in sedici incontri, prevede che ogni squadra affronti un minimo di tre giorni di riposo tra una partita e l’altra, per garantire recupero e qualità atletica: una scelta che riflette la crescente attenzione al welfare delle atlete.

L’organizzazione ha previsto due cluster geografici, studiati per minimizzare gli spostamenti: le squadre partono dai loro stadi in quadrette regionali, restano nello stesso cluster anche per i quarti di finale, e, dopo una prima scrematura, si sposteranno verso le città più grandi per semifinale e finale. Le semifinali si disputeranno in quelle città ospitanti delle ultime 4, ma i quarti hanno un’impostazione intelligente: la terza partita (QF3) è giocata un giorno prima della QF2, così da bilanciare i tempi di riposo dei quattro club rimasti in corsa.

La Svizzera si avvicina all’evento con il bagaglio di ospitare grandi manifestazioni nel 2008 e nel 2020. L’idea di consentire partenze da città europee, come già avvenuto nel calcio giovanile o nel rugby, è stata messa in discussione, ma l’organizzazione ha deciso di tenere tutte le gare entro i confini svizzeri. Un’opzione felice: territori compatti da Ginevra a Zurigo, passando per Basilea e San Gallo, e una rete stradale e ferroviaria di eccellenza. La scelta contribuisce anche a minimizzare l’impatto ambientale, tema oggi troppo spesso trascurato. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)

Per riflesso, la cultura delle federazioni ha evitato di replicare la moda delle trasferte di apertura (gli Outstarts) lontano dal paese organizzatore. Ciò non impedirà un significativo richiamo di pubblico dai confini francesi, tedeschi, italiani e austriaci. Le prime partite in città come San Gallo, Sion o Thun richiameranno supporto da vicino e renderanno viva tutta la nazione elvetica.

Il calendario definitivo è stato ratificato subito dopo il sorteggio: prima giornata tra il 5 e il 10 luglio, seconda tra il 10 e 14, terza il weekend successivo. Con tre giorni fissi tra la fase a gironi e il primo quarto di finale, e uno scarto tra QF3 e QF2, la Uefa ha creato un equilibrio unico sugli aspetti fisici. Semifinali previste una settimana prima della finale il 31 luglio, a Basilea, per dare modo sia al public transport svizzero sia ai supporter di organizzare trasferte e rientri.

Le otto città ospitanti e le loro caratteristiche

Su otto stadi, metà – ossia i quattro principali – ospiteranno le gare più attese: fase a eliminazione compresa. Il St. Jakob‑Park (Basilea), lo Stadion Wankdorf (Berna), lo Stade de Genève (Ginevra) e lo Stadion Letzigrund (Zurigo) saranno teatro degli scontri decisive: dalle semifinali in su, la tensione balzerà nelle loro tribune. Le restanti quattro – Arena St. Gallen, Allmend Stadion (Lucerna), Arena Thun e Stade de Tourbillon (Sion) – ospiteranno la fase a gironi, compresa la Nazionale italiana che giocherà tre partite in altrettanti contesti. Complessivamente, la capacità dei luoghi è di circa 725.000 posti a sedere, un dato che testimonia l’ambizione dell’evento.

L’Italia si ritrova inserita nel Gruppo C, insieme a Spagna, Paesi Bassi e Finlandia. Si tratta di un raggruppamento di ferro: iberiche e olandesi, reduci da competizioni internazionali di vertice, rappresentano le favorite. La Finlandia, invece, è la sorpresa che ha dimostrato di sapersi qualificare grazie a una solidità e compattezza di squadra.

La Nazionale azzurra avrà la possibilità di affrontare nelle fasi ad eliminazione una delle peggiori seconde dei gruppi A, B o D, ma – curiosamente – nella stessa area geografica, vista la distribuzione per cluster. Questo eviterà spostamenti reiterati e consentirà una migliore logistica. Il paradosso, tuttavia, è che una posizione più bassa può costringere ad ospitare quarti in città più lontane o più piccole, a discapito della cornice e dell’atmosfera. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)

Le nazionali partecipanti e le favorite

A completare il tabellone della fase finale, e oltre la Svizzera, figurano le nazioni di Spagna, Germania, Francia, Inghilterra, Italia (girone C), Islanda, Danimarca, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia, Belgio, Finlandia, Polonia, Portogallo, Galles. Il panel riflette convincimenti tattici e densità tecnica: squadre tra le Attese, squadre sinora meno potenti ma di rottura. La competizione si preannuncia agguerrita: la Spagna, campione d’Europa 2022, sfiderà la resistenza delle scandinave e della Germania, tornando a voler scrivere la propria dinastia.

Dietro a questa fase finale si cela un percorso di qualificazione articolato e strutturato. Dall’aprile al dicembre 2024, tre divisioni e due fasi di spareggio hanno scremato le incombe: la Lega A (12 squadre top + 4 promosse dalla B), la B (7+4 retrocesse+5 promosse), la C (14+4). Le classificate nei gruppi A e B hanno disputato una serie di spareggi articolati – due turni – e alla fine 7 squadre si sono aggiunte alla Svizzera come ospite. Un formato complesso ma meritocratico, che ha premiato la performance stabile nel tempo, e non solo le vittorie sporadiche: la differenziazione tra leghe ha garantito equilibrio e continuità, oltre a una maggiore attenzione al ranking Uefa Women’s Nations League 2023-24.

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