x

x

Vai al contenuto

Esplosione a Roma, allarme per l’aria: gli effetti nocivi e a cosa fare attenzione

Esplosione a Roma, allarme per l’aria: gli effetti nocivi e a cosa fare attenzione – L’esplosione avvenuta venerdì 4 luglio in una stazione di servizio a Roma ha lasciato dietro di sé una scia di paura, detriti e una serie di conseguenze che stanno ancora emergendo. Non solo le fiamme e il boato iniziale, ma anche ciò che è venuto dopo: fumo denso, odori pungenti nell’aria e la necessità di ricorrere nuovamente alle mascherine, proprio come ai tempi della pandemia. A destare preoccupazione non è solo ciò che si vede, ma anche ciò che non si vede: l’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) ha attivato un monitoraggio costante della qualità dell’aria, preoccupata per i residui tossici sprigionati dalla combustione del Gpl.

Fumo e sostanze tossiche: aria sotto osservazione

Subito dopo la deflagrazione si è alzata una colonna di fumo nera e densa, visibile a chilometri di distanza. Le autorità sanitarie e ambientali si sono attivate nel giro di poche ore. I tecnici dell’Arpa stanno analizzando sia l’aria che i terreni della zona, per verificare la presenza di sostanze inquinanti potenzialmente pericolose per la salute pubblica. La Società Italiana di Medicina Ambientale ha lanciato un avvertimento chiaro: il Gpl, una miscela di propano e butano, se inalata in concentrazioni elevate, può causare nausea, vertigini, disturbi neurologici, e nei casi più gravi persino asfissia.

Finestre chiuse e aria condizionata spenta: le indicazioni per i cittadini

In seguito all’episodio, la Protezione Civile ha diffuso una serie di indicazioni alla popolazione:

  • Evitare il più possibile di uscire di casa.
  • Tenere le finestre chiuse.
  • Spegnere i sistemi di aria condizionata o ventilazione forzata.
  • Non avvicinarsi all’area colpita dall’incendio.

Queste indicazioni valgono anche per chi risiede fino a tre chilometri di distanza dal luogo dell’esplosione. Il rischio, spiegano gli esperti, è che le particelle tossiche si siano depositate su suolo, superfici e persino coltivazioni. Per questo motivo, è stato sconsigliato anche il consumo di frutta e verdura coltivate nelle vicinanze, almeno fino a quando non saranno completate le analisi ufficiali.

Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva

Argomenti