“Alle 15.20 mi disse che era in palestra. Ma era al parco con lui”
L’ultima chiamata tra i coniugi è alle 15.20 di venerdì. Chamila dice di essere appena uscita dalla palestra di Cinisello Balsamo. Ma non era vero. Le telecamere la mostrano già all’interno del Parco Nord con De Maria. “Non ho mai avuto motivo di dubitare di lei. Può darsi si abbiano dei cedimenti. Ma se è successo, è stato con un omicida ancora libero. Se fosse stato un altro uomo, forse oggi sarebbe viva”, dice Himanshu. Una frase che pesa come una condanna. Il marito non si aggrappa alla rabbia per un tradimento, ma all’orrore per l’ingiustizia: un uomo condannato per un delitto efferato era stato reinserito senza valutazioni sufficienti. Nel frattempo, Chamila continuava la sua vita come sempre, ignara del pericolo incombente.

“Non lasceremo l’Italia. Ma ora vivrò con le sue ceneri”
I funerali di Chamila si terranno in Italia, con rito buddista. Sarà cremata, per restare sempre vicina alla sua famiglia. “Non lasceremo l’Italia. Questo Paese ci ha dato tutto. Ma ora resterò con le sue ceneri”, afferma il marito, con la voce piena di affetto e dolore. Alla domanda su che ricordo conserverà della moglie, Himanshu risponde con parole che non lasciano spazio a equivoci: “Era un’ottima moglie e madre. Le direi solo: ti amo”. La storia di Chamila è l’ennesima tragedia che riapre il dibattito sulla gestione delle pene detentive, sulla protezione delle vittime e su quanto ancora la violenza di genere venga sottovalutata. Ma per Himanshu, non ci sono analisi né polemiche che possano colmare l’assenza. “Ho perso tutto, ho perso la mia vita”.
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