x

x

Vai al contenuto

Ecomaratona 2019, si corre tra le leggende del Ventasso

Correre nella natura è sicuramente uno dei motivi principali che spingono migliaia di appassionati a sottoporsi ad allenamenti massacranti, rinunce e viaggi di gruppo nelle località più affascinanti del nostro Paese, e oltre. E in questo senso, come resistere alla diciassettesima edizione dell’Ecomaratona del Ventasso, una delle corse dalla popolarità maggiormente in crescita? Un evento – in programma il prossimo 14 luglio – che promette di svelare agli atleti iscritti uno degli angoli più belli dell’intero Appennino, e tra i più ricchi di leggende.

[content-egg module=Amazon template=list next=1]

Leggi anche: Ecomaratona, la corsa si fa nella natura

L’Ecomaratona del Ventasso

Un percorso difficile ma indimenticabile quello che si sviluppa a partire da Busana, municipalità nel 2016 confluita nel comune di Ventasso insieme a Collagna, Ligonchio e Ramiseto. Un territorio che il locale assessore al turismo Marco Correggi ha descritto come “cuore del parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano”. E che, adagiato sul crinale di una montagna a pochi chilometri dal mare, si pone ormai come “meta turistica unica in grado di integrare bellezze naturali e vita di comunità, relax, benessere, intrattenimento, svago, sport e cultura”.

Leggi anche: Corri con Forrest, la Cinecittà World Run festeggia i 25 anni del film

Una gara unica nel suo genere, insomma, per l’equilibrio creato tra prestazione atletica, spirito amatoriale, solidarietà, impegno alla promozione del territorio e volontariato. E che continua a tenere vivi i sentieri che circondano il Monte Ventasso. Oltre alle antiche leggende di casa in un luogo dove il lupo è tornato a essere di casa. Eppure estremamente sicuro, come il percorso che si snoda tra boschi di castagno, faggi e brughiere passando per villaggi di pietra, piccole cappelle nascoste tra gli alberi e sorgenti naturali.

[content-egg module=Amazon template=list next=1]

Cinque corse in una

A organizzare questa corsa in Paradiso è l’omonimo Comitato Ecomaratona del Ventasso, che gestisce anche le iscrizioni. Tutt’ora disponibili, anche se solo al prezzo di 42 euro… A meno di non poter approfittare delle agevolazioni riservate ai gruppi di minimo 7 corridori. E che offre ai partecipanti diverse opzioni tra le quali scegliere. Come la Cadoniche Trail, di 22 km con un dislivello positivo di 1000 metri, per gli amanti della montagna che non si sentano pronti per i 42 km. O ancora la V15 Trail, che attraversa ben 5 paesi dei dintorni, il Giro del Casale di 15 Km, una Nordic Walk non competitiva sulla prima parte del percorso dell’Ecomaratona e la Mini Trail Giovanile, divisa per età in cinque categorie e che partirà da Parco Canevari.

[content-egg module=Amazon template=list next=1]

Il percorso principale

Per i maratoneti, invece, l’appuntamento sarà alle 7:00 al traguardo posto in Piazzale Don Trentino Simonazzi. Alle 8:30 la partenza porterà tutti su un aspro itinerario ad anello dal dislivello positivo di oltre 2.200 metri. Che partendo da una altitudine di 855 m s.l.m. toccherà il suo punto più basso prima dell’abitato di Marmoreto (a 550 m s.l.m.). E il più alto sulla vetta del Monte Ventasso (1727 m), cima dalla è possibile abbracciare l’intero Appennino Reggiano, il Parmense e il crinale che separa dalla Toscana e dalla Lunigiana. E mentre gli sportivi dovranno affrontare un tracciato per il 15% asfaltato, per il 25% composto da single track e per il 60% da carraie e strade sterrate… Gli accompagnatori e i curiosi potranno dedicarsi a fare il tifo.

Leggi anche: La prima volta della Valle D’Aosta Marathon

Seguendo o aspettando i propri eroi in prossimità del paese di Casale, dove il percorso esce dal bosco regalando un suggestivo sguardo sulla Pietra di Bismantova e attraversando i gessi triassici. O al Campeggio Le Fonti, dopo la risalita verso Cervarezza, dove si inizia ad inoltrarsi nel territorio del Monte. O – terminata la prima parte della gara – alla borgata Cà Manari e al borgo di Nismozza, passati il torrente Rondino (dove inizia la salita) e il Rifugio S. Maria (a quota 1520). Ultima ‘stazione’ disponibile, quella del Lago Calamone. Da circumnavigare per raggiungere la cima del Ventasso e per lanciarsi verso il traguardo dopo una lunga discesa nella brughiera.

[content-egg module=Amazon template=list next=1]

[content-egg module=Ebay template=list]

Argomenti