x

x

Vai al contenuto

“È stata cancellata”. Caso Resinovich, la notizia sul marito Visintin

L’avvio della nuova fase di indagini

Con l’opposizione all’archiviazione e la scoperta delle anomalie sulla GoPro, la procura ha riaperto il fascicolo, dando il via a una serie di accertamenti tecnici. In questi giorni sono stati analizzati gli indumenti che Liliana indossava quando il suo corpo è stato ritrovato, il 5 gennaio 2022, nei giardini dell’ex Opp di Trieste. Nei prossimi giorni gli esperti passeranno al setaccio anche le lame sequestrate in casa di Sebastiano Visintin, il cordino del sacco della spazzatura in cui era nascosta la salma e diverse fibre tessili che non appartengono ai vestiti della donna.

Sono stati inoltre prelevati i rilievi dattiloscopici di Visintin, unico indagato per la morte della moglie. L’obiettivo è verificare eventuali corrispondenze con i reperti. Il percorso investigativo si annuncia lungo, ma per la famiglia Resinovich rappresenta l’ultima occasione per ottenere chiarezza.

La morte di Liliana e le incognite ancora aperte

Liliana Resinovich era scomparsa il 14 dicembre 2021. Il suo corpo è stato ritrovato tre settimane dopo, il 5 gennaio 2022, in un’area verde di Trieste, chiuso in sacchi della spazzatura. Una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica e che da subito ha sollevato dubbi e interrogativi. La tesi iniziale di un suicidio non ha mai convinto la famiglia, che continua a sostenere la pista dell’omicidio. Con la nuova fase delle indagini e i rilievi sui reperti, gli inquirenti puntano a chiarire definitivamente le circostanze della morte.

La prossima udienza per fare il punto sugli esiti degli accertamenti è fissata per il 30 marzo. Per i parenti di Liliana, ogni novità è un passo avanti verso quella verità che da quasi quattro anni attendono. Una verità che, a loro dire, potrà ridare dignità alla memoria della 63enne e spegnere i sospetti che ancora oggi gravano sulla figura del marito.

Leggi anche:

Argomenti