
Marc Marquez è tornato sul tetto del mondo. Con il nono titolo mondiale conquistato in questa stagione, il fuoriclasse di Cervera è stato capace di riscrivere la propria storia sportiva e di centrare un traguardo leggendario. Passato alla Ducati Lenovo con un contratto biennale, Marquez ha trovato nella GP25 la compagna perfetta per la sua rinascita, adattandosi in modo chirurgico alle caratteristiche della moto.
Dopo il nono titolo mondiale, settimo in @MotoGP, @marcmarquez93 chiude il 2025 con guadagni record: finora circa 17,5 milioni di euro tra stipendio, bonus e vittorie in pista.@CalcioFinanza https://t.co/DPQSKOWSAg
— Sport e Finanza (@SporteFinanza) October 12, 2025
Dopo anni di infortuni e alla guida di una Honda non più competitiva, Marc ha capito che per vincere di nuovo serviva cambiare. Così ha trasformato il suo stile: meno aggressività sull’anteriore, maggiore precisione e più controllo del retrotreno. Tre concetti semplici ma decisivi, che gli hanno permesso di esaltare la stabilità e la potenza della nuova Ducati Desmosedici, più “carica” dietro rispetto alla versione 2024. (continua dopo la foto)

Già nel 2024, al debutto con la GP23 del team Gresini, Marquez aveva cominciato a modificare la propria impostazione, diventando più scorrevole e riducendo lo stress sulle gomme. Ma è con la GP25 che la trasformazione è diventata completa: Marc ha arretrato leggermente la posizione in sella, spostando il peso verso il posteriore per evitare di sovraccaricare la ruota anteriore.
Questo gli ha garantito una guida più fluida, una frenata più stabile e un ingresso curva estremamente preciso. Meno “rimbalzi”, meno rischio di chattering, più trazione in uscita. In sostanza, una moto che “copia” l’asfalto e reagisce in modo armonioso, esaltando il talento del pilota senza costringerlo a forzare.
Nel 2025, Marquez non ha solo cambiato posizione: ha rivoluzionato anche la strategia di gara. In passato abituato a spingere al limite in ogni giro, ha imparato a gestire ritmo e pneumatici con intelligenza. Durante i Gran Premi alterna momenti di attacco a fasi di controllo, evitando di stressare troppo l’anteriore e riducendo così i rischi di caduta e di usura.
Un’evoluzione mentale che si riflette nei risultati: vittorie costanti, pochissimi errori e una maturità di guida che ne fa un pilota diverso da quello che era. A 32 anni, Marquez ha imparato a sfruttare la potenza della Ducati senza piegarsi al suo carattere estremo, scegliendo la pulizia alla spettacolarità. (continua dopo la foto)

La caduta di Mandalika, provocata da un contatto con Bezzecchi, lo costringerà a saltare i Gran Premi in Australia e Malesia, ma il titolo è già al sicuro. Ora il campione spagnolo lavora per essere pronto al test di Valencia, preludio alla nuova stagione.
Più che un ritorno, il suo è stato un nuovo inizio. Marquez ha dimostrato che anche i fuoriclasse possono evolvere: meno istinto, più metodo. E con la Ducati GP25, la fusione tra potenza e controllo ha scritto una pagina indimenticabile del Motomondiale.
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