La sorella di Giulia Cecchettin, Elena, è intervenuta nel programma di Rete 4 Dritto e rovescio, durante la puntata di ieri, domenica 19 novembre 2023. Elena ha spiegato che la relazione che Giulia aveva con Filippo era tossica. Come si comportava il ragazzo? Elena ha anche lanciato un messaggio molto importante volto a sensibilizzare tutta Italia. Non si tratta semplicemente di una campagna per rendere giustizia a Giulia. Il desiderio di Elena è che si ponga fine una volta per tutte alla piaga della cultura della sopraffazione degli uomini sulle donne, che porta ad atti estremi come il femminicidio. (Continua dopo le foto)
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La relazione tra Giulia e Filippo, le parole di Elena
“Giulia stava cercando di staccarsi, ma non era facile: c’era una sorta di manipolazione”, ha spiegato Elena ai microfoni di Dritto e Rovescio. Giulia aveva deciso di interrompere la relazione con Filippo ma lui non se n’era fatta una ragione. Il ragazzo diceva a Giulia che non riusciva a vivere senza di lei. Quando si sentiva geloso o rifiutato, diventava aggressivo. Poi la giornalista ha chiesto ad Elena cosa direbbe a Turetta in questo momento. “Io vorrei capire perché ha tentato di possedere Giulia se è vero che l’amava, perché non s’è limitato ad amarla. Tutti abbiamo avuto il cuore spezzato prima o poi. Però le altre persone non sono di nostra proprietà, Giulia era una persona grande, e mi dispiace che questa per Filippo sia stata l’unica soluzione”, ha risposto la ragazza che poi ha lanciato un appello. (Continua dopo le foto)
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“Dritto e Rovescio”, Elena Cecchettin e il messaggio sulla violenza alle donne
“Serve una sorta di rivoluzione culturale”, dice Elena. Quando in molti chiamano Filippo un “mostro, è sbagliato”. “Perché mostro è colui che esce fuori dai canoni della nostra società, mentre lui è un uomo schiavo dei canoni della nostra società patriarcale”, le parole di Elena. “La cultura dello stupro è quell’insieme di azioni volte a limitare la libertà della donna, come controllare il telefono, essere possessivi o fare catcalling. Gli uomini devono essere i primi a richiamare i loro colleghi che controllano i telefoni delle proprie ragazze, che fanno catcalling, devono essere ostili ai comportamenti che possono sembrare banalità ma sono il preludio dei femminicidi”. Secondo la ragazza, bisogna cambiare radicalmente atteggiamento affinché gli uomini smettano di avere atteggiamenti ingiusti contro le donne. (Continua dopo le foto)
Elena non combatte solo per rendere giustizia alla giovane sorella uccisa da un uomo ma contro tutti gli uomini che esercitano potere sulle donne. “Il femminicidio è un omicidio di potere, è un omicidio di Stato, perché lo Stato non aiuta e non tutela noi donne. Bisogna prevedere allora un’educazione sessuale e affettiva nelle scuole per prevenire queste cose, bisogna finanziare i centri antiviolenza per far sì che siano davvero pronti ad aiutare le donne che ne hanno bisogno. E per Giulia, vi chiedo, non fate un minuto di silenzio, bruciate tutto”.