
I dubbi della difesa di Sempio
Andrea Sempio, riporta il Corriere della Sera, ha espresso amarezza per la situazione e ribadisce la volontà di dimostrare la propria estraneità ai fatti, affidando la difesa ai propri consulenti tecnici.
Tra gli esperti incaricati da Sempio figura Armando Palmegiani, il quale ha dichiarato che i risultati erano attesi e ritiene che debbano essere valutati con attenzione. Palmegiani ha sottolineato che i valori genetici riscontrati sono molto bassi; i dati raccolti, sia dalle unghie della mano destra sia da quelle della sinistra, non raggiungono livelli normalmente associati a una reazione violenta. Secondo il consulente, questi elementi suggeriscono che la traccia potrebbe non essere riconducibile a una dinamica aggressiva.
Confronto tra consulenti e attesa per la relazione finale
La consulente Denise Albani, riporta il Corriere della Sera, ha tempo fino al 5 dicembre per consegnare la relazione definitiva alla giudice Daniela Garlaschelli. Il 18 dicembre, presso il Tribunale di Pavia, si terrà un confronto tra periti e consulenti delle parti, momento ritenuto cruciale per l’evoluzione del procedimento. La conferma biostatistica delle analisi rappresenta un riferimento importante anche per gli investigatori del Nucleo investigativo di Milano, guidati dal procuratore Fabio Napoleone e dal suo aggiunto Stefano Civardi, impegnati a chiarire i punti ancora irrisolti del caso. Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, si trova ora ad affrontare una situazione giudiziaria più complessa.
Nelle ultime fasi dell’inchiesta sono emersi ulteriori elementi di rilievo: l’impronta 33 rinvenuta sulle scale dell’abitazione, alcune chiamate ritenute anomale indirizzate alla famiglia Poggi, e la questione dello scontrino di Vigevano, inizialmente presentato come alibi ma ritenuto non attendibile dagli investigatori. In parallelo, la Procura di Brescia sta esaminando presunti episodi di corruzione che coinvolgono l’ex pubblico ministero Mario Venditti, aspetto che potrebbe aggiungere nuove valutazioni al caso Garlasco.
La posizione della famiglia Poggi
I consulenti tecnici nominati dalla famiglia Poggi hanno evidenziato criticità riguardo alla validità scientifica dei risultati ottenuti. Secondo la loro valutazione, i dati raccolti da un campione considerato in condizioni critiche non possono essere utilizzati come riscontro attendibile nell’ambito dell’incidente probatorio. Durante l’appello bis del 2014, il perito Francesco De Stefano aveva effettuato numerose analisi senza ottenere risultati coerenti, motivo per cui i consulenti della famiglia ritengono che tali dati non possano essere impiegati per valutazioni di carattere biostatistico.
In attesa del deposito ufficiale della nuova perizia e della prossima udienza, prevista tra meno di un mese, il caso Garlasco torna ad attirare l’attenzione pubblica e giudiziaria. Le recenti innovazioni tecnologiche e le nuove prospettive investigative pongono l’accento su una vicenda ancora lontana dalla conclusione definitiva.
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