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Costa Concordia, la tremenda notizia per una sopravvissuta: cosa le succede in vacanza

Ricordiamo tutti la tragedia avvenuta nella notte tra il 13 e 14 gennaio 2012, quando una nave da crociera, la Costa Concordia naufragò al largo dell’Isola del Giglio. In quell’occasione morirono 32 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio: provenivano da vari luoghi del mondo e la più giovani di queste aveva 5 anni.

Angela Familiari, oggi 43enne, è una dei sopravvissuti al naufragio. Dopo 11 anni da da quel tragico evento ha deciso di tornare a viaggiare, coì ha speso 7mila euro per trascorrere una settimana a Marsa Alam, in Egitto, con le figlie di 12 e 10 anni, e la sua migliore amica, con il figlio dodicenne. Purtroppo però, qualcosa non va secondo i piani, a causa di alcune complicazioni. (continua)

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Costa Concordia, la tremenda notizia per una sopravvissuta: cosa le succede in vacanza

Angela Familiari era a bordo della Costa Concordia 11 anni fa, quando a largo dell’Isola del Giglio, la nave andò a schiantarsi contro gli scogli a seguito di una manovra di avvicinamento. La donna è sopravvissuta e dopo tanti anni ha deciso che fosse arrivato il momento di tornare a viaggiare. Così con un’amica e i loro figli, hanno deciso di prenotare una settimana a Marsa Alam, in Egitto.

Qualcosa però, non va secondo i piani: i bambini, dopo aver mangiato nel deserto insieme ai beduini, iniziano a sentirsi male: “Non so se le crepes oppure l’anguria o forse era l’acqua, non in bottiglietta, ma loro ci avevano detto che era buonissima lo stesso”, ha raccontato la donne al Corriere della Sera. Fatto sta che il primo a stare male, il mattino dopo, è stato il figlio della mia amica: febbre altissima e problemi intestinali. Dopo un paio d’ore è toccato alla mia figlia più piccola. E il giorno dopo, a ruota, alla mia maggiore” (continua dopo la foto)

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Problemi durante la vacanza in Egitto per la sopravvissuta alla Concordia

I figli delle due donne, a turno, iniziano a sentirsi male, dopo aver mangiato e bevuto durante un’escursione nel deserto. Non sono chiare le cause che hanno portato a questo malessere, fatto sta che dopo una serie di accertamenti e cure tutto si è sistemato, ma la vacanza ormai è da considerarsi rovinata.

Angela ha richiesto un risarcimento morale e si è rivolta all’associazione dei consumatori Giustitalia. “Noi stiamo chiedendo il risarcimento sia al tour operator, Futura Vacanze, che all’agenzia viaggi, Duna 45 di Roma, perché questo è un caso di vacanza rovinata che la giurisprudenza riconosce”, a parlare è il presidente di Giustitalia Luigi De Rossi. Ma la controparte ha già ribattuto che “la responsabilità della tutela dei bambini spettava alla donna“.