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Controllo sui conti dello sport, calcio incluso: il duro scontro tra Malagò e Abodi

Questa sera ci sarà una riunione della FIGC tra i presidenti delle componenti federali in merito alla paventata – per ora – agenzia per il controllo dei conti delle società di calcio e basket. L”‘Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria delle società sportive professionistiche” andrebbe a sostituire la Covisoc in sede di controllo bilanci e costi dei club, ma la decisione finale su ammissione o no ai campionati spetterebbe sempre al consiglio federale. Questo organismo, il cui funzionamento costerebbe 2,5 milioni di euro l’anno, sarebbe totalmente a carico degli stessi club.

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Alle 18 di oggi, lunedì 6 maggio, è prevista la riunione della FIGC per la creazione di un agenzia che vanterà tutto il diritto di verificare nella consegna della documentazione prevista dalla normativa federale ai fini del rilascio della licenza nazionale. In più potrebbe effettuare anche verifiche e ispezioni presso le sedi delle società e richiedere di fornire chiarimenti laddove necessario.

Malagò: “Autonomia dello sport violata”

Autonomia dello sport violata al 100%: se si ritiene che vadano fatte cose diverse per migliorare giusto, ma andavano trovati tempi diversi“. Al telefono con l’ANSA Giovanni Malagò interviene così sull’ipotesi di decreto legge per istituire un’agenzia di controllo economico-finanziario sui club di calcio e basket. “Rischiamo una figuraccia mondiale“, dice a Repubblica. “Ma prima di arrivare a questo punto, come si fa a parlare di autonomia se non c’è nemmeno il rispetto della forma? Questo è il buongiorno della storia, ci aspettavamo anche noi l’invio della bozza che invece abbiamo ricevuto solo tramite la Figc” Poi il presidente del Coni continua: “Questa norma però non nasce per migliorare la situazione. Ma per cambiare le regole del gioco. Leggo che ci saranno rettifiche non so quanto significative. Parola questa, significative, che si presta a varie interpretazioni. Se Uefa e Fifa accetteranno serenamente questa ingerenza politica nel calcio italiano? Ho seri dubbi che questo discorso possa essere accettato dagli organismi sportivi internazionali. Quindi, quantomeno, prima di prendere qualsiasi posizione a livello normativo questo va verificato. Altrimenti si rischia la figuraccia mondiale e, purtroppo, i governi italiani non sono nuovi a situazioni simili. In passato, sono state sostenute posizioni che poi sono stati costretti a modificare. Ci eravamo già passati“, risponde Malagò. (continua dopo la foto)

Le parole di Abobi

Il ministro dello Sport Andrea Abodi ci tiene a spiegare il senso dell’operazione che sta mettendo in subbuglio il mondo del calcio: “Ho visto tanta agitazione e alcune inesattezze relativamente all’attentato all’autonomia, avrei voluto che lo stesso fermento si manifestasse quando sono stati stralciati due debiti fiscali di club professionistici di A, B e C per oltre 100 milioni soltanto negli ultimi due anni“. “I controlli -dice- non hanno consentito di fermare alcune realtà, è una bozza che è soggetta, come detto a Gravina, a ulteriori contributi. La giornata odierna mi auguro sia propizia. È stata fatta uscire questa bozza indebitamente, in maniera anche non corretta e si è data lettura non definitiva a un testo non definitivo. A volte basta solo buon senso. Mi domando come mai tanta agitazione, stiamo parlando di controlli finanziari che dovrebbero essere un fattore quasi indifferente, ovvero fatti bene, in modo indipendente e terzo. Nulla viene toccato relativamente alla definizione dei criteri da parte del consiglio federale, nulla viene toccato per l’attribuzione delle licenze per la partecipazione dei campionati. Vorrei capire dove sta l’attentato all’autonomia dello sport“, ha aggiunto.