
Wimbledon, c’è qualcosa di più duraturo di una volée vincente o di un ace a 200 all’ora. Ogni anno, sul verde impeccabile dei campi inglesi si consumano oltre 55mila palline da tennis. Schiacciate, deformate, maltrattate dalla potenza dei colpi moderni, diventano presto inservibili.
Wimbledon, che fine fanno le 55 mila palline da tennis usate nel torneo? Diventano “case” speciali per topi di campagna – La Stampa https://t.co/X44pbmZajc – dai campi in erba calpestati dai campioni finiscono per tutelare gli animali nei prati dove rinasce la vita.
— Enpa Odv (@enpaonlus) July 12, 2025
Ma non tutte finiscono nel dimenticatoio: alcune trovano una seconda vita sorprendente. E molto più utile di quanto si possa immaginare. Da oltre vent’anni, il torneo di Wimbledon ha stretto una collaborazione con le sedi locali delle Wildlife Trusts di Avon, Glamorgan e Northumberland, per un progetto tanto insolito quanto efficace.
Una parte delle palline usate, infatti, non viene riciclata o messa all’asta per beneficenza, ma trasformata in micro-abitazioni per una specie animale in via di rarefazione: gli harvest mice, ovvero i topi delle risaie. (continua dopo la foto)

Piccoli, leggeri (appena 5-7 centimetri per 4-6 grammi di peso), questi roditori necessitano di rifugi sicuri per sfuggire a predatori e intemperie. Le palline, svuotate e adattate, sono impermeabili, capienti e resistenti, ideali per accogliere queste creature nei campi e nelle risaie del Regno Unito.
Un’abitazione su misura, nata per tutt’altro uso ma riciclata con intelligenza e rispetto per la natura. Un gesto piccolo, ma che parla di cura ambientale e attenzione alla biodiversità, in uno dei tornei più affascinanti e tradizionali del mondo. Anche questo, a suo modo, è Wimbledon.
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