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Caso Resinovich, indagato il marito Sebastiano: le sue parole

Sebastiano Visintin indagato

Nel terzo anniversario di questa tragica scoperta, emerge un nuovo elemento di grande rilevanza: Sebastiano Visintin, marito della vittima, è stato formalmente indagato per omicidio. Visintin ha sempre negato ogni accusa, dichiarando la sua innocenza. Tuttavia, l’iscrizione nel registro degli indagati avviene in un contesto completamente nuovo, poiché la recente relazione medico-legale ha sottolineato che “non vi sono elementi tecnico scientifici che supportino l’ipotesi del suicidio”.

Il giornalista Carmelo Abate, che segue il caso da anni, ha confermato l’iscrizione di Visintin nel registro degli indagati, evidenziando come l’accusa ipotizzata sia tra le più gravi nel nostro ordinamento: omicidio volontario, punibile con l’ergastolo. Nel frattempo, Visintin ha già rilasciato le prime dichiarazioni. (Continua…)

Le parole di Visintin

“È la cosa peggiore che mi potesse capitare. Siamo arrivati a un punto in cui cerchiamo di capire cosa sia successo. Assolutamente no. Nella mia vita ho passato tantissime cose belle e tantissime cose brutte. Questo è un momento delicato, di dolore, sono indagato, ho perso la moglie, in questi anno ho cercato di capire cosa sia successo a Liliana, e trovarmi oggi indagato è la cosa peggiore che potesse capitarmi”, ha dichiarato Sebastiano Visintin dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati. Il marito di Liliana Resinovich ha poi aggiunto: “Io ho il massimo rispetto per quello che fanno. Devono farlo. Io sono qui a disposizione. Io non ho la minima idea di cosa possa essere accaduto a Liliana, non ho sospetti su nessuno. A meno che non venga fuori qualcosa d’importante, credo sia difficile avere delle risposte”.

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