La versione della moglie e l’alibi della sera del delitto
A complicare ulteriormente la posizione dell’indagato, ma al tempo stesso a instillare dubbi sull’impianto accusatorio, c’è la testimonianza della moglie, Valeria Bartolucci. La donna ha riferito agli inquirenti che la sera del 3 ottobre 2023 Dassilva si trovava regolarmente a casa: “Ero sul divano. Alle 21:55 mio marito mi ha svegliata e mi ha detto di andare a letto. Lui ha dormito sul divano, come capita spesso perché russo”, ha detto. Un alibi, quindi, che seppur familiare e soggettivo, non è stato smentito da prove concrete. Tuttavia, la procura ritiene che Dassilva avrebbe avuto il tempo e il modo di allontanarsi temporaneamente dall’abitazione per commettere il delitto, rientrando poco dopo. È una ricostruzione che lascia aperta la possibilità del suo coinvolgimento, ma che richiede ancora conferme oggettive. (Continua dopo le foto)

Le nuove analisi sulle scarpe: la chiave per riaprire il caso?
Intanto, gli inquirenti puntano su un nuovo elemento: le scarpe appartenenti a Pierina Paganelli, trovate imbrattate di sangue. Si tratta di un paio di calzature nere con inserti argento, numero 38, su cui sono in corso analisi biologiche, fa sapere Il Messaggero. Le tracce ematiche potrebbero fornire nuove informazioni sul momento dell’aggressione e sulla scena del crimine. Gli investigatori sperano che dai risultati possa emergere un DNA estraneo o un dettaglio finora sfuggito che possa confermare o escludere definitivamente la presenza di Dassilva sulla scena del crimine. È l’ennesimo tassello in un’indagine lunga, tortuosa, piena di ipotesi, dichiarazioni contraddittorie e una famiglia dilaniata da silenzi e sospetti. Nel frattempo, Louis Dassilva resta dietro le sbarre, in attesa di un processo che ancora non ha una data certa. E il caso di Pierina Paganelli, a quasi due anni dal delitto, continua ad alimentare dubbi e inquietudini, tra chi cerca giustizia e chi teme che la verità sia ancora lontana.