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Michelle Causo, la scoperta da brividi sul cellulare della ragazza: cos’ha fatto prima di morire

Caso Michelle Causo, scoperta da brividi sul suo cellulare. Michelle Causo, la ragazza uccisa a Primavalle mercoledì 28 giugno 2023, è stata colpita con almeno 20 coltellate. Il killer voleva liberarsi del corpo gettandolo in un dirupo nel Parco del Pineto. Lo stupefacente, secondo quanto ha dichiarato il ragazzo durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto, rappresenterebbe anche il movente dell’omicidio. Questo è quanto emerdo da una prima ricostruzione ad opera degli inquirenti come riportato da La Repubblica e ripreso da Fanpage. Sono stati scaricati venerdì scorso i tabulati telefonici di Michelle Maria Causo e del 17enne cingalese, ad oggi detenuto nel carcere minorile di Casal del Marmo. Tantissimi le chat al vaglio degli inquirenti in queste ultime ore. (Continua a leggere dopo la foto)

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Caso Michelle Causo, scoperta da brividi sul suo cellulare

Come riportato da Adnkronos e ripreso da Leggo, “venerdì scorsosono stati scaricati i tabulati telefonici di Michelle Maria Causo e del 17enne cingalese, ad oggi detenuto nel carcere minorile di Casal del Marmo con l’accusa di aver ucciso la coetanea e di averne occultato il corpo in un carrello della spesa poi abbandonato accanto ai cassonetti in zona Primavalle. Tantissime le chat al vaglio degli agenti della Squadra Mobile che, nel corso del primo dei due sopralluoghi nell’appartamento in via Dusmet, hanno sequestrato il cellulare della vittima sporco di sangue”. Forse, poco prima di morire, la ragazza lo ha afferrato per cercare di chiedere aiuto. Cosa hanno scoperto gli inquirenti all’interno del telefono? Una risposta certa a questa domanada ancora non si ha, dai messaggi nel suo smartphone e da quelli nel telefono del presunto assassino sarà possibile ricostruire non solo le ultime ore della vittima ma anche la natura della relazione tra i due. Le Forse dell’Ordine, infatti, stanno cercando indizi utili per stabilire definitivamente il movente dell’omicidio. (Continua a leggere dopo la foto)

Un buco di tre ore da colmare

C’è un buco di circa tre ore fra l’arrivo di Michelle Causo a casa del suo assassino e il momento in cui è stato notato dai vicini di casa mentre trascinava il sacco nero. Gli inquirenti stanno lavorando per cercare di comprendere cosa sia successo fra le 11.30 e le 14.30 di quel terribile mercoledì 28 giugno. Quando è stato visto dai vicini che, insospettiti, hanno fatto scattare l’allarme, si trovava in stato di agitazione. Secondo chi lo ha visto, inoltre, sembrava che aspettasse qualcuno: proprio quel qualcuno con cui, forse, avrebbe dovuto raggiungere il parco. Questa ipotesi, qualora fosse confermata, sarebbe un’aggravante per il 17enne, che già rischia 20 anni di carcere per omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere. Le indagini continuano anche all’interno del telefonino del giovane. Forse dalle chat riusciranno a colmare questa lacuna.