x

x

Vai al contenuto

Kata, la bimba scomparsa: la terribile scoperta poco fa sul palazzo dove vive

bimba scomparsa a Firenze

Bimba scomparsa a Firenze: nuova scoperta da parte degli inquirenti sul palazzo dove vive. Dopo l’omicidio di Giulia Trameontano, la 29enne incinta di 7 mesi, le Forse dell’Ordine italiane si ritrovano ad indagare su un nuovo caso legato alla sparizione di una bambina di cinque anni. Prende sempre più i contorni di un giallo la scomparsa a Firenze di Mia Kataleya, che i familiari chiamano Kata, svanita nel nulla sabato 10 giugno 2023 intorno alle 16. Kata è stata vista l’ultima volta all’ex hotel Astor, occupato da un centinaio di abusivi in via Maragliano. La bimba abita lì insieme alla madre, una donna peruviana, e un fratellino. In queste ore, dopo attente indagini, gli inquirenti hanno fatto una scoperta terribile sullo stabile. (Continua a leggere dopo la foto)

Leggi anche: Bambina scomparsa a Firenze, il sospetto della madre: chi può averla presa

Leggi anche: Italia in lutto, addio a Silvio Berlusconi: le cause della morte

Leggi anche: Giulia Tramontano, la decisione sui funerali spiazza

Leggi anche: Giulia Tramontano, nuovo orrore dopo la sua morte: cos’hanno fatto

Bimba scomparsa a Firenze: nuova scoperta da parte degli inquirenti sul palazzo dove vive

Ancora nessuna traccia della piccola Kataleya scomparsa sabato pomeriggio nell’area urbana compresa tra San Jacopino e Novoli. Gli inquirenti ora stanno indagando anche all’interno del palazzo in cui la bambina vive ed è emersa una situazione decisamente allarmante. Una residente ha dichiarato: “L’altra sera uno si è buttato dalla finestra, pare per scappare da una vendetta; poi le risse continue, gli accoltellamenti, le urla, è diventato impossibile vivere qui. La situazione, negli ultimi mesi è degenerata ancora di più. Ciò che è successo alla bambina è terribile, ma non mi stupisce: il Comune o chi di responsabilità non si vergogna a far vivere i bambini in quelle condizioni?”. Il presidente del comitato cittadini attivi San Jacopino, Simone Gianfaldoni, ha aggiunto: “È da tempo che denunciamo questa situazione: circa settanta persone che ne combinano di tutte, i residenti non vivono più. La situazione non è mai stata presa di petto. Non si doveva arrivare alla sparizione di una bambina per chiedere lo sgombero. Abbiamo più volte chiesto controlli e telecamere anche qui tra via Monteverdi e via Maragliano, se ci fossero state, avremmo saputo subito se e verso dove la bambina è stata portata via o si è allontanata”. A quanto pare la zona della scomparsa non sembra essere molto sicura, ma in balia della deliquenza. (Continua a leggere dopo la foto)

L’appello di alcune mamma peruviane


Dopo aver appreso la drammatica scomparsa della bambina, un gruppo di mamme peruviane ha lanciato un appello: “Abbiamo noi per prime paura a far uscire i nostri figli qui, non li mandiamo neanche a prendere il gelato da soli per la paura che vengono aggrediti dalle quelli che escono da questo albergo. Non vogliamo che per cinquanta persone che fanno quello che gli pare qui dentro, ci passino male tutti i peruviani che vivono e lavorano a Firenze”. E come riportato anche su La Nazione, la scomparsa della piccola Kataleya è lo specchio di una situazione allarmante. Infatti la bambina abita con il fratellino e la mamma in alcune camere dell’ex albergo Astor di via Maragliano, struttura andata incontro alla chiusura durante il Covid poi occupata da alcuni senzatetto: “E qui è stato imbastito un vero e proprio racket: puoi dormire solo se paghi. La donna si era asserragliata nella sua camera con la piccola: qualcuno voleva impadronirsi delle loro stanze“.

“Siamo venuti a solidarizzare e ad aiutare a cercare Kata, sono già passate 24 ore e non deve passare più tempo, stanotte abbiamo fatto le 5 e ora siamo nuovamente qui. Stiamo tutti uniti per Kata, aiutiamoci a trovarla”, sono le parole di un’altra giovane residente a cui si aggiunge la voce di Richard Hasana: “Purtroppo le speranze sono poche, ma siamo fiduciosi che le autorità possano risolvere la cosa il prima possibile. La maggior parte di noi non conosce Katherine perché la comunità peruviana a Firenze è molto grande, siamo tanti piccoli gruppi. Purtroppo da posti come questo ci si può aspettare qualunque cosa, mi dispiace dirlo. Però adesso dobbiamo trovare la bambina e far tornare la città alla pace”. Lipotesi degli inquirenti verte ad oggi su un rapimento.