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Bimba di un anno morta in auto, il padre accusato rompe il silenzio

La Procura di Venezia ha deciso di contestare al papà della bimba di poco più di un anno morta dimenticata in auto residente a Mogliano Veneto, il reato di abbandono di minore cui è seguita la morte e non più quello di omicidio colposo. Intanto ieri 23 luglio, si è svolta l’autopsia sul corpo della piccola Agnese. Il patologo ha ora 60 giorni per consegnare la relazione completa

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Bimba di un anno morta in auto, si aggrava la posizione del padre

Abbandono di minore, da cui è derivata la morte. Il pubblico ministero di Venezia Anna Andreatta ha modificato il capo di imputazione nei confronti del papà di Agnese, la bambina di Mogliano Veneto dimenticata in macchina sotto il sole cocente lo scorso 18 luglio e morta dopo alcune ore trascorse da sola nell’abitacolo del veicolo. Si aggrava quindi la posizione dell’uomo, difeso dagli avvocati Luca e Giorgio Pietramala, che prima risultava indagato per omicidio colposo. La pena ora andrebbe da un minimo di tre ad un massimo di otto anni. Ieri si è svolto l’esame autoptico che ha confermato come il decesso sia avvenuto per l’esposizione alle alte temperature della vettura. Il patologo ha 60 giorni di tempo per fornire i risultati finali.

Una fase di indagine che purtroppo non fa che aggravare il dolore e lo stato d’animo dei familiari della bambina che stanno ancora attendendo il via libera della magistratura per i funerali. (continua dopo la foto)

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Il padre accusato rompe il silenzio

Un dolore enorme per lo stesso papà che non riesce a darsi pace per quanto accaduto. “È distrutto dal dolore, ha avuto un black out totale: era convinto di aver lasciato la figlia all’asilo nido” hanno spiegato gli avvocati che su questo punteranno all’eventuale processo. “Certamente – dice l’avvocato Giorgio Pietramala – si tratta di un aggravamento della situazione. Non conosco bene le ragioni di questa modifica del capo di imputazione. A mio giudizio l’evento tragico si qualificherebbe come omicidio colposo ma vedremo le evoluzioni della vicenda. In questo momento posso soltanto dire che cercheremo di chiudere questo caso molto penoso al più presto con gli strumenti giuridici a nostra disposizione

I legali contestano il reato di abbandono di minore e puntano sull’omicidio colposo ma “Il nostro obiettivo resta però quello di chiudere questa vicenda processuale nel più breve tempo possibile” hanno sottolineato, lasciando intendere che la famiglia vuole fare i conti con il proprio dolore privato lasciandosi alle spalle le vicende giudiziarie.