Al caso Kata, la bimba peruviana scomparsa cinque giorni fa a Firenze, sta lavorando anche Walter Piazza, un investigatore privato. Lo 007 è arrivato in Toscana da Varese ed è stato ingaggiato dalla famiglia della bambina. Da una settimana non si hanno più tracce di Kataleya: cos’è successo alla piccola? È questo che stanno cercando di capire i pm e ora anche l’investigatore. Il Corriere ha intervistato lo 007: cosa ha rivelato? (Continua dopo le foto)
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Nuova operazione all’Astor
Kata è scomparsa lo scorso 10 giugno 2023. L’ultimo posto dove è stata vista era un cortile interno dell’ex hotel Astor. Kata stava giocando con gli altri bambini ed è sparita. Attualmente gli inquirenti sono convinti che Kata sia stata rapita per vendetta contro la sua famiglia. Si tratterebbe di una faccenda interna all’ex hotel, occupato abusivamente da stranieri. Durante le prime perquisizioni i carabinieri non hanno trovato nulla di utile per l’indagine. Così è arrivata una nuova decisione. Sono quindi iniziate nelle prime ore della mattina di sabato 17 giugno le operazioni di sgombero dell’ex Hotel Astor. C’è un’altra novità: non solo i carabinieri sono sulle tracce della bambina. (Continua dopo le foto)
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Il caso della bambina scomparsa seguito da un’investigatore privato
L’investigatore privato che segue il caso di Kata è arrivato all’ex hotel Astor con una maglietta nera, una giacca nera e gli occhiali da sole. Una telecamera nascosta a forma di penna infilata dentro il colletto della maglietta. “Sono arrivato a seguire questo caso tramite una mia amica del consolato peruviano di Firenze che si è messa in contatto con me”, fa sapere ai giornalisti. Lui si chiama Walter Piazza. L’uomo specifica di avere l’abilitazione a svolgere la professione e dà alcune indicazioni sul complicato caso che sta seguendo per conto della famiglia della piccola. (Continua dopo le foto)
Le parole dello 007
“È necessario che collaborino un po’ di più tutti all’interno dell’ex hotel Astor”, fa sapere l’uomo, che vanta 50 anni di esperienza nell’investigazione privata a livello nazionale ed internazionale. “Vogliono fare tutti i mafiosi, ma dei mafiosi non hanno niente”, dice in riferimento agli occupanti dell’Astor. “Speriamo sia una cosa di minor rilevanza e non sia una pista così pesante, anche perché un’organizzazione legata al racket penso sia più intelligente”, afferma lasciando intendere che i rapitori sono inesperti e che la situazione probabilmente gli è sfuggita di mano. Piazza parla anche di una telefonata anonima alla madre in cui pare si sia sentito anche il pianto di una bimba in sottofondo.