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Assemblea Porto sospesa per rissa: la ricostruzione

Pepe si arrabbia con un avversario

L’assemblea straordinaria del Porto, convocata per decidere il futuro della presidenza del club dopo l’addio dopo 40 anni di Pinto da Costa, è stata interrotta da una violenta rissa tra i soci. Il fatto è avvenuto ieri sera, nella sede sociale del Porto, dove erano presenti circa 5000 persone, tra cui il presidente Pinto da Costa, il vicepresidente Vítor Baía e il candidato successore alla presidente Villas Boas.

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La rissa è scoppiata quando Henrique Ramos, membro del CdA, ha mosso delle critiche nei confronti delle modifiche proposte dall’assemblea riunita al Dragao. L’uomo sarebbe stato mandato via in malo modo e aggredito dallo speaker ufficiale del club portando presto alla degenerazione e ad una incontrollabile baraonda. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)

Volati calci, pugni e bottiglie

La tensione è salita quando alcuni hanno reagito alle critiche, scatenando una colluttazione che ha coinvolto decine di persone. Nella rissa sono volati calci, pugni, sedie e bottiglie, provocando il panico tra i presenti. Alcuni soci sono rimasti feriti e sono stati soccorsi dai sanitari. La polizia è intervenuta per sedare gli animi e per identificare i responsabili. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Conceicao si sbraccia
Conceicao si sbraccia sulla panchina del Porto durante una gara del campionato portoghese

Il comunicato del Porto e il commento di Villas Boas

L’assemblea straordinaria è stata sospesa e rinviata al prossimo 20 novembre. Attraverso un comunicato ufficiale diramato nella serata il Porto ha condannato gli episodi di violenza e ha invitato i soci a mantenere la calma e il rispetto. L’assemblea è stata sospesa dal principale candidato alla presidenza del club portoghese, l’ex tecnico Villas Boas, che ha così commentato l’accaduto: “Uno dei giorni più neri nella storia del Porto. Una vergogna, un’organizzazione senza scrupoli, senza rispetto per i soci di questo grande club. Il 20 novembre ci riproveremo, il Porto ha bisogno di ritrovarsi nei principi e nei valori che ha, quello che è successo oggi non deve e non può più ripetersi”.

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