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Ecuador penalizzato: Castillo è colombiano

Byron Castillo durante l'inno dell'Ecuador

L’Ecuador rischia di perdere il sogno dei Mondiali 2026 per una presunta frode legata alla nazionalità di uno dei suoi calciatori, Byron Castillo. La Fifa ha infatti aperto un procedimento disciplinare nei confronti della Federcalcio ecuadoriana (FEF) per aver schierato il difensore in otto partite di qualificazione, nonostante fosse nato in Colombia e avesse presentato un falso certificato di nascita.

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La denuncia è partita dal Cile e dal Perù, che sperano di poter beneficiare di una eventuale squalifica dell’Ecuador e di prendere il suo posto nella fase finale del torneo iridato. Secondo le accuse, Castillo sarebbe nato il 10 novembre 1997 a Tumaco, in Colombia, con il nome di Luis Alfonso Mosquera Quiñonez, e avrebbe ottenuto la cittadinanza ecuadoriana solo nel 2017, grazie a una falsa dichiarazione di una donna che si sarebbe spacciata per sua madre.

La Federazione dell’Ecuador ha respinto le accuse

La FEF ha respinto le accuse, sostenendo di avere tutte le prove della legittimità della nazionalità di Castillo e della sua eleggibilità per la nazionale. Il giocatore, che milita nel Pachuca, ha dichiarato di essere vittima di una persecuzione mediatica e giudiziaria, e di essere orgoglioso di rappresentare il suo paese. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Byron Castillo
Byron Castillo in campo con la maglia del Pachuca

La decisione della Fifa

La Fifa dopo aver esaminato il caso ha deciso infliggere una sanzione all’Ecuador che perderà tre punti, quelli conquistati nelle partite in cui ha schierato Castillo, scivolando così al sesto posto nel girone Sud Americano di qualificazione ai Mondiali superato proprio da Colombia e alla pari con il Cile, che aveva fatto ricorso. “Non ci sarà un ulteriore ricorso” ha dichiarato l’avvocato della Federcalcio cilena, Eduardo Carlezzo dopo che la Fifa ha ufficializzato la penalizzazione all’Ecuador.