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Anche le tenniste si arrabbiano. Così volano racchette e bon ton

Anche le tenniste si arrabbiano. Così volano racchette e bon ton

Ma come proprio nel tennis l’ira femminile trova il proprio posto? Proprio nello sport educato per antonomasia dove ci si veste di bianco, solida regola di un tempo e dove si pratica con coscienza il self control, del resto mica siamo allo stadio? Ebbene sì. Le tenniste si arrabbiano e la furia, mal tollerata nella vita, dove l’immagine femminile è spesso associata alla mansuetudine, è invece inaspettata nello sport del fairplay integrale. Infatti la rabbia delle donne sul campo fa sempre notizia; ma il rapporto con gli uomini furiosi però non è paritario.

Per ogni Fognini, conosciuto per i suoi eccessi in campo al punto da prendersi una multa salata per insulti sessisti all’arbitro, non c’è un corrispettivo numerico di giocatrici incavolate. Le escandescenze in rosa sono una rarità, ma comunque ogni volta producono il loro eco. In esse si legge la voglia disperata di vincere e il limite superato, viste le emozioni che produce, che separa la vita privata dalla vita professionale. Ricordiamo insieme alcuni momenti significativi.

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Le tenniste si arrabbiano: ecco gli eccessi più noti

Un anno fa durante gli US Open, Serena Williams fu protagonista di un vero e proprio eccesso di ira. Mentre perdeva la finale con la Osaka, accusò l’arbitro di un comportamento scorretto nei suoi confronti. Dopo le lamentele arrivò la rottura della racchetta prontamente scagliata sulla superficie di gioco. C’è chi disse che Serena non sapeva perdere e chi solamente vide in questo gesto la sua umanità sfuggita al controllo dell’esperienza. Comunque un momento memorabile ma non in positivo come ci saremmo aspettati da una campionessa come lei.

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Simona Halep qualche giorno fa ha invece fatto tremare Flushing Meadows con un eccesso d’ira al quale non ci ha abituato la sua compostezza tradizionale. Kaia Kanepi la mette fuori gioco nelle prime fasi del torneo 2019, e dopo una palla mandata fuori esplode la sua frustrazione. Vittima è la racchetta rossonera che viene sbattuta con violenza a terra. Povera lei (racchetta) e non poveri noi.

Stesso sangue caliente per Julija Putintseva che durante l’esordio al WTA di Miami nel 2019 e a causa di un colpo che pensava andasse a proprio vantaggio, al contrario dell’arbitro, diede vita a un siparietto non proprio edificante. Urla, racchetta gettata a terra, stop del gioco e difficoltà all’autocontrollo. Calma ragazze, ma non troppo, i nervi possono davvero giocare brutti scherzi.

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