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Allarme sanitario in Italia, torna l’incubo: cosa succede

Due persone anziane sono state ricoverate nella provincia di Latina a seguito della comparsa dei primi casi autoctoni di West Nile Virus in Italia per il 2025. I pazienti, entrambi settantenni, presentavano febbre, spossatezza e dolori articolari persistenti, sintomi che hanno richiesto il ricorso a cure ospedaliere dopo un iniziale peggioramento delle condizioni generali.
L’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma ha confermato la diagnosi di infezione da West Nile nei due soggetti, attualmente monitorati presso l’ospedale Santa Maria Goretti. Le condizioni cliniche sono sotto controllo, ma la situazione ha determinato l’immediata attivazione di misure sanitarie specifiche sul territorio.

Cos’è il West Nile Virus e come si trasmette

Il West Nile Virus (WNV) è un flavivirus trasmesso principalmente tramite la puntura di zanzare infette, soprattutto appartenenti al genere Culex. La maggior parte delle infezioni decorre in modo asintomatico o con sintomi lievi, quali febbre, mal di testa, dolori muscolari ed eruzioni cutanee. Tuttavia, in una quota ridotta di casi, possono insorgere complicanze neurologiche gravi come encefalite, meningite o mielite, con possibili conseguenze permanenti o letali, specialmente nei soggetti vulnerabili.
Il virus viene mantenuto in natura dagli uccelli migratori, che rappresentano il principale serbatoio, mentre le zanzare fungono da vettori e trasmettono l’infezione all’uomo e ad altri mammiferi, tra cui i cavalli. La trasmissione interumana è estremamente rara e limitata a casi eccezionali.

Emergenza attiva: sorveglianza sanitaria e coordinamento

A seguito dei casi confermati, la Regione Lazio ha istituito una cabina di regia con la partecipazione della ASL territoriale, dell’Istituto Spallanzani e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale. L’incontro ha come obiettivo l’elaborazione di un piano di intervento coordinato per la gestione dell’emergenza.
Le azioni prioritarie riguardano il rafforzamento della sorveglianza entomologica per monitorare la diffusione delle zanzare sul territorio e la sorveglianza veterinaria su uccelli e cavalli, al fine di individuare precocemente la circolazione del West Nile Virus nell’ambiente.

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