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Alessandro Venier, come è stato ucciso: la confessione da brividi della madre

L’arresto e la decisione del giudice

Dopo l’interrogatorio, il Gip del Tribunale di Udine, Mariarosa Persico, ha convalidato l’arresto per entrambe le donne. Per Lorena Venier è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Per Mailyn Castro Monsalvo, invece, il giudice ha accolto la richiesta dell’avvocata Federica Tosel applicando la custodia attenuata prevista dalla legge di aprile per le madri con figli minori di un anno. Ma la 30enne non potrà per ora prendersi cura della figlia, nata dalla relazione con la vittima: le sue condizioni psicofisiche sono state giudicate non compatibili con l’affidamento diretto. Mentre Lorena sarà trasferita all’Icam di Venezia, la struttura di custodia attenuata per madri situata alla Giudecca, la neonata resterà in una struttura protetta individuata dai Servizi sociali di Gemona.

La mobilitazione per la neonata

Attorno alla piccola si è subito generato un moto di solidarietà nazionale. «Abbiamo ricevuto richieste di affido da tutta Italia» ha fatto sapere l’avvocata Tosel. «Fa piacere sapere che così tante persone si siano rese disponibili a prendersene cura». Tuttavia, ha precisato, la priorità resta la famiglia biologica in Colombia: «I genitori di Mailyn sono giovani, hanno anche un’altra figlia adulta. Abbiamo già preso contatto con loro. In caso, ci coordineremo con il Tribunale dei Minori di Trieste per valutare un eventuale affido familiare». Una vicenda agghiacciante che mescola violenza domestica, disperazione, protezione malintesa e dolore, lasciando dietro di sé una scia di sangue, traumi e una bambina che ha perso tutto prima ancora di poter comprendere il mondo.

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