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Alessandro Impagnatiello, la richiesta choc dal carcere: italiani senza parole

Alessandro Impagnatiello, la richiesta choc dal carcere: italiani senza parole

Alessandro Impagnatiello, la richiesta choc dal carcere: italiani senza parole – Fa discutere in queste ore una particolare supplica dal carcere di Alessandro Impagnatiello, l’uomo che ha ucciso la fidanzata, Giulia Tramontano, incinta di sette mesi. Una richiesta su cui ha speso parola anche Paolo Crepet, che è intervenuto su «La Stampa». In una lunga intervista lo psichiatra ha spiegato che quanto domandato dall’assassino non può avere risposta positiva.

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Alessandro Impagnatiello, la richiesta choc dal carcere

Il gip di Milano Angela Minerva, nei giorni scorsi, ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per Alessandro Impagnatiello, accusato di aver ucciso Giulia Tramontano, la sua fidanzata al settimo mese di gravidanza, accoltellata più volte nel loro appartamento di Senago, alle porte di Milano. Il 30enne, secondo quanto riferito, avrebbe tentato per due volte di bruciare il corpo della compagna che ha poi nascosto tra le sterpaglie di un edificio a pochi passi da casa sua. Come scrive l’«Ansa» l’uomo risponde di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso. In queste ore sta facendo discutere la richiesta choc fatta dal giovane. (continua a leggere dopo le foto)

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L’intervento duro di Paolo Crepet

Alessandro Impagnatiello, la richiesta choc dal carcere indigna. Eh sì, proprio così. L’assassino di Giulia Tramontano ha domandato di vedere il figlio di otto anni. Ma secondo Paolo Crepet la supplica è da rispedire al mittente: «Quel bambino che ha già l’età per capire un ragionamento, va innanzitutto tutelato. E lo si può tutelare soltanto raccontandogli tutta, dico tutta, la verità. Ovvero che suo padre ha ucciso la sua compagna e il suo fratellino, perché di questo si tratta». Secondo Crepet, che è stato intervistato da «La Stampa», Impagnatiello chiede di vedere il figlioletto «con tutta probabilità perché si tratta di una strategia, magari concordata con i suoi legali. Inoltre, dato che questo soggetto ha trascorso la vita a manipolare qualsiasi cosa, potrebbe pensare che chiedere di incontrare il figlio sia una mossa che gli restituisce un’immagine seppur residua di umanità». (continua a leggere dopo le foto)

Alessandro Impagnatiello: la richiesta choc dal carcere divide

Secondo la Procura non c’è stata premeditazione, lo psichiatra però non è d’accordo: «Penso il contrario. Lo provano i comportamenti, la freddezza, l’assenza di pentimento, il fatto di essere corso subito dall’altra donna. Di base c’è un solo sentimento che ha armato la sua mano: l’indifferenza, l’insensibilità. Sa che cosa diceva il grande Elias Canetti? “A casa dell’assassino non ci sono fiori”», ha dichiarato Crepet. Alla domanda “Ha fatto bene la pm Letizia Mannella ha lanciare alle donne questo monito: ‘Donne non andate mai all’ultimo appuntamento chiarificatore’?”, lo psichiatra ha replicato così:«Ha fatto benissimo. Ma io mi spingerei oltre. Andatevene alla prima minaccia di violenza. Alla prima mancanza di rispetto, al primo insulto vero, al primo piatto scagliato in cucina o vaso tirato contro la parete. Perché dopo il bicchiere c’è il servizio, e poi c’è lo schiaffo e poi ad andare in frantumi sarete voi». (continua a leggere dopo le foto)

Quando si terranno i funerali di Giulia Tramontano

E mentre fa discutere Alessandro Impagnatiello e la richiesta choc dal carcere di vedere il figlio di otto anni, ci sono novità sull’estremo saluto alla vittima e al bimbo che portava in grembo. L’autopsia sul corpo della ragazza sarà effettuata probabilmente domani, martedì 6 giugno 2023. Poi saranno organizzati i funerali, che si terranno a Sant’Antimo, in provincia di Napoli, paese dove Giulia Tramontano è cresciuta e dove vive la sua famiglia. “Quasi certamente andrò anche io e ne approfitterò anche per portare alla famiglia tutti i messaggi e le lettere che in molti stanno lasciando, non solo cittadini di Senago, sul luogo dove è stato ritrovato il corpo”, ha spiegato la sindaca di Senago Magda Beretta. In tutte le messe celebrate domenica, nelle due parrocchie di Senago, nella preghiera dei fedeli, c’è stato un pensiero dedicato alla vittima. Davanti al box dove è stato rinvenuto il cadavere la gente non smette di portare fiori, peluche, palloncini e lettere. Tutto per mostrare vicinanza alla famiglia della ragazza uccisa, per dare un segno tangibile di solidarietà.