Carlos Alcaraz si conferma numero uno del mondo, e dopo la vittoria che lo ha portato in semifinale alle ATP Finals ha voluto esprimere il suo parere su un tema scottante per gli italiani. L’eco delle polemiche seguita alla rinuncia di Sinner alla Coppa Davis non si è ancora spenta. Ora anche Lorenzo Musetti ha deciso di dare forfait, schiacciato dalle fatiche delle ultime settimane e con il secondo figlio in arrivo.
🧐 #Alcaraz assolve #Sinner e #Musetti e lancia la proposta rivoluzionaria: “Ogni due o tre anni”https://t.co/LfH3E1g2nF
— Tuttosport (@tuttosport) November 14, 2025
Il forfait di Sinner (e ora quello di musetti) hanno riacceso un dibattito che sembra ignorare la realtà del calendario tennistico. È mancata una lettura concreta dei fatti, come se il dovere di giocare valesse più della salute psicofisica degli atleti. In questo clima si è inserita una voce importante: quella di Carlos Alcaraz.
A Torino, dove ha confermato la sua leadership nel ranking, il numero 1 del mondo ha detto ciò che pensa. Ha spiegato che la Coppa Davis è un torneo unico: si gioca per il proprio Paese, si vive una dimensione diversa rispetto al circuito. Ma proprio per questo, secondo lui, non può diventare un impegno annuale obbligato.
“È completamente diverso. Penso che rappresentare il proprio Paese sia una delle cose più privilegiate che si possano fare nel nostro sport. Sono d’accordo sul fatto che debbano fare qualcosa, perché penso che giocare ogni anno non sia così bello come potrebbe essere se si giocasse ogni due o tre anni“.
Il fenomeno spagnolo ha insistito sulla necessità di dare respiro al calendario, ribadendo che un ritmo più dilatato aumenterebbe la qualità e la partecipazione dei migliori. “Penso che se il torneo si giocasse ogni due o tre anni, l’impegno dei giocatori sarebbe ancora maggiore, perché è unico, è diverso. Non si può giocare ogni anno“. (continua dopo la foto)

Da parte sua, Alcaraz ha detto di avere un obiettivo ben definito: “Vorrei davvero vincere la Coppa Davis un giorno, perché per me è un torneo davvero importante. Jannik l’ha vinta due volte. Credo che anche Lorenzo l’abbia vinta una o due volte”.
Il giudizio sui forfait azzurri, per lo spagnolo, è molto semplice e lineare. “Per me è normale che quest’anno rinuncino, la stagione è stata molto lunga. Potrebbero decidere di prendersi un’altra settimana per recuperare, per andare in vacanza, per prepararsi alla stagione, il che è comprensibile. È normale”.
Un richiamo al buon senso che rimette le cose nel loro posto: il tennis moderno chiede un dispendio continuo, e pretendere disponibilità illimitata non è realistico. In questo quadro, la scelta di Sinner e Musetti non è un affronto, ma una normale forma di tutela.
Leggi anche:
- Coppa Davis, Musetti ha deciso: la comunicazione a Filippo Volandri
- Sinner domina Torino: anche Zverev si inchina all’azzurro