
Delitto di Garlasco, richiesta la comparazione di Dna
Nell’intervista a “Il Giornale”, Giada Bocellari è ritornata sulla possibile valenza del materiale biologico ritrovato sotto le unghie della vittima, Chiara Poggi. «C’è stata una perizia nel 2014, in fase di appello bis, poi nel 2016 abbiamo presentato una consulenza che aveva portato ad indagare la posizione di Andrea Sempio, successivamente archiviata. Ora la Procura sarebbe arrivata alla stessa nostra conclusione: quel dna non è degradato, ma parla». Secondo Bocellari, «è un dna che si può comparare. Ecco perché serve il dna di Sempio. Sarà l’indagato a spiegare come quel dna sia arrivato sulle unghie di Chiara. Oggi è stato analizzato non più solo secondo una expert opinion, da uomini quindi, ma anche con un software che rileva in percentuale la corrispondenza. In passato si concluse solo che sulle unghie c’era dna maschile».
La denuncia al team legale di Stasi per il prelievo di Dna
Per aver cercato di ottenere il campione del Dna di Sempio utile alle proprie indagini, il team legale di Alberto Stasi ingaggiò un investigatore privato. «Fummo anche denunciati, ma all’epoca una circolare del Garante permetteva quel modo di procedere, in un’indagine difensiva e così tutto fu archiviato, poi cambiarono la metodologia». Nonostante gli sviluppi sul caso, almeno per il momento, i legali di Alberto Stasi non richiederanno una revisione del processo. «Tecnicamente non siamo parti di questa nuova inchiesta. – ha spiegato Giada Bocellari a ‘”Il Giornale” – Leggeremo gli atti della Procura. Per una revisione non serve che Sempio sia rinviato a giudizio, ma che i nuovi elementi facciano sorgere ragionevoli dubbi sulla colpevolezza di Stasi: allora procederemo»
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