
Elegante, tecnico, imprevedibile. Joaquín Correa è uno di quei calciatori che sanno lasciare il segno con una giocata o un colpo di classe improvviso. Attaccante argentino nato nel 1994, Correa ha costruito la sua carriera tra Sudamerica ed Europa, alternando sprazzi di talento purissimo a momenti di discontinuità. Cresciuto calcisticamente nell’Estudiantes, ha poi spiccato il volo verso l’Italia, trovando nella Serie A un terreno fertile per esprimere le sue qualità. Alla Lazio il suo talento si è espresso definitivamente: sotto la guida di Simone Inzaghi conquista una Coppa Italia e una Supercoppa, diventando uno dei punti di riferimento dell’attacco biancoceleste. Nel 2021 segue il suo allenatore all’Inter, dove vince ma vive stagioni segnate da infortuni e da una concorrenza spietata. Nel frattempo, si è ritaglia anche un ruolo nella Selección argentina. Questo articolo ripercorre la sua carriera attraverso numeri, tappe e curiosità. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Gli esordi
Joaquín Correa nasce 13 agosto 1994 a Juan Bautista Alberdi, nel cuore della provincia argentina di Tucumán, dove muove i primi passi tra i campetti polverosi e il calore della famiglia. La passione per il pallone bussa presto con forza: a soli 11 anni arriva la chiamata del River Plate. È un’opportunità gigantesca, ma anche un sacrificio precoce. Lontano da casa e dai suoi affetti, l’avventura dura una sola stagione. Correa però non si arrende. Riparte dalla scuola calcio Renato Cesarini di Rosario, un vivaio che sa riconoscere il talento autentico.
Da lì, il salto all’Estudiantes de La Plata segna una svolta decisiva. Nella città in cui Juan Sebastián Verón è leggenda, il giovane “Tucù” – soprannome che racconta le sue radici – si forma e cresce. Esordisce in prima squadra il 19 maggio 2012, subentrando a Duván Zapata. È solo l’inizio. Il 15 giugno 2013 gioca per la prima volta da titolare, restando in campo per tutti i 90 minuti. Il primo gol in massima serie arriva il 23 marzo 2014 contro il Vélez, ma quello contro il San Lorenzo, poche settimane dopo, conferma la sua maturazione. Correa comincia a brillare anche a livello internazionale: il debutto in Coppa Sudamericana arriva a settembre 2014, mentre il primo gol arriva il 15 ottobre contro il Peñarol. Nella stessa stagione mette a segno reti importanti anche contro Lanús e Boca Juniors, confermando il suo crescente impatto.
L’impatto con l’Europa
L’avventura europea di Joaquín Correa comincia ufficialmente nel gennaio 2015, quando la Sampdoria ne finalizza l’acquisto dall’Estudiantes per una cifra iniziale di 10 milioni di dollari, poi ritoccata a 8,8. Debutta il 15 febbraio contro il Chievo, in una gara amara per i blucerchiati, sconfitti 2-1. La stagione seguente, Correa decide di cambiare numero, puntando sulla prestigiosa 10. I primi segnali concreti del suo talento arrivano nel gennaio 2016, quando va a segno in tre partite consecutive, nonostante la Samp esca sconfitta in tutte le occasioni: contro Carpi, Napoli e Bologna. In totale, colleziona 31 presenze e 3 reti in un anno e mezzo di Serie A.
Il salto di qualità arriva nell’estate del 2016: il Siviglia investe 13 milioni di euro più bonus per assicurarsi le prestazioni dell’argentino. In Andalusia, Correa comincia a imporsi con maggiore continuità. Nella stagione d’esordio firma 8 gol in 34 partite, dimostrando capacità di inserimento e visione di gioco. L’annata successiva consolida la sua crescita con 39 presenze e 7 reti tra Liga e coppe. A Siviglia, Correa si afferma come un giocatore duttile e imprevedibile, in grado di fare la differenza anche nei grandi palcoscenici europei.

La consacrazione sotto Inzaghi
Correa fa ritorno in Serie A nell’agosto del 2018, questa volta alla Lazio, che lo acquista per circa 16 milioni di euro. L’impatto non è immediato, ma già alla sesta giornata di campionato arriva il primo gol, nella vittoria esterna contro l’Udinese. Da lì in poi, il talento argentino comincia a imporsi come una pedina fondamentale nello scacchiere biancoceleste di Simone Inzaghi, culminando nella straordinaria serata del 15 maggio 2019, quando sigla il gol del definitivo 2-0 nella finale di Coppa Italia contro l’Atalanta, assicurandosi così il primo trofeo italiano.
La stagione seguente si apre nel migliore dei modi con una rete contro la Sampdoria e prosegue con un rinnovo di contratto fino al 2024. Il 2019 si chiude con un’altra perla: la Supercoppa italiana vinta contro la Juventus, in cui Correa parte dal primo minuto. In totale, nella sua seconda annata romana colleziona 35 presenze e 10 gol, confermandosi come uno dei punti di forza della squadra. Il terzo anno in maglia laziale lo vede ancora protagonista con 11 reti in 38 partite, numeri che spingono l’Inter a puntare su di lui per rafforzare il reparto offensivo.
Nell’estate del 2021, Correa si trasferisce a Milano con la formula del prestito oneroso e riscatto obbligatorio. Decisiva la chiamata di Inzaghi, che una volta trasferitosi in nerazzurro chiama con sé il suo pupillo. L’esordio è da favola: doppietta decisiva contro il Verona e tre punti messi in cassaforte. Nonostante alcuni lampi iniziali, il suo rendimento con la maglia nerazzurra non rispecchia le attese. Pur vincendo tre trofei – due Supercoppe italiane e una Coppa Italia – il suo apporto resta altalenante. L’apice sportivo, la finale di Champions persa con il Manchester City, arriva senza che l’argentino scenda in campo.
Nel 2023 prova a rilanciarsi all’Olympique Marsiglia, ma la parentesi francese si rivela deludente: nessun gol in 19 presenze e mancato riscatto da parte del club. Tornato all’Inter nella stagione 2024-2025, Correa ritrova finalmente la via del gol il 23 novembre con una prestazione brillante contro il Verona: un gol e due assist a confermare che, nonostante i periodi bui, il talento non si è mai spento del tutto.
Il percorso in Nazionale
Joaquín Correa ha vissuto un percorso agrodolce con la maglia della Nazionale argentina, fatto di esordi promettenti, momenti esaltanti e delusioni amare. Il suo debutto risale al 9 giugno 2017, quando entra nella ripresa al posto di Higuain durante l’amichevole di lusso contro il Brasile. Una settimana più tardi, contro Singapore, parte titolare e mette subito la firma sul match, segnando il suo primo gol in albiceleste.
Un inizio incoraggiante che sembrava aprire le porte a un ruolo sempre più centrale. Nel 2021 arriva la convocazione per la Copa America: Correa scende in campo in tre occasioni durante la fase a gironi, sempre da subentrato, contribuendo comunque alla corsa trionfale dell’Albiceleste che culmina con la vittoria in finale proprio contro il Brasile. Tuttavia, il sogno mondiale sfuma nel novembre 2022: inserito nella rosa per il Mondiale in Qatar, è costretto al forfait all’ultimo minuto per un infortunio, rinunciando a quello che sarà il trionfo leggendario dell’Argentina.
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