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Il Napoli parla scozzese: un grande McTominay sbriga la pratica Empoli, Conte di nuovo a -3 dall’Inter

Il Napoli vola e strapazza l’Empoli. La squadra di Conte passa una serata a trazione scozzese grazie alle giocate e ai gol di Scott McTominay, un centrocampista di quelli che sanno fare un po’ di tutto e lo fanno anche bene. Gli azzurri avevano bisogno di uno scossone, e il 3-0 ai toscani è una bella spinta verso lo scudetto.

C’era un po’ di tensione al Maradona, come è logico che sia quando mancano poche partite e la squadra lotta per un successo memorabile: ci ha pensato il mediano scozzese dopo 19′, con una percussione conclusa con un gran tiro che si è insaccato alla destra di Vasquez, forse un po’ in ritardo nel tuffo. Grazie a questo gol, la partita per il Napoli si è messa subito in discesa.

McTominay non è fermato qui: ha segnato la sua doppietta con un colpo di testa sotto la traversa al 61’, e ha colpito anche un clamoroso palo a portiere battuto. In mezzo, il 2-0 firmato da Lukaku. In poco più di un’ora, Napoli-Empoli si è trasformata in una formalità: 3-0 e tutti a casa.

Va dato atto ai toscani di essersi difesi con ordine per una cinquantina di minuti, cercando anche qualche sortita offensiva. Ma la differenza di valori fra i partenopei in lotta per lo scudetto e la squadra di D’Aversa, penultima in classifica e ampiamente rimaneggiata a causa delle assenze, era troppo evidente. E nonostante qualche incertezza iniziale, gli azzurri hanno fatto valere il loro spessore tecnico e atletico.

Oltre a McTominay, anche Romelu Lukaku ha dato spettacolo: un assist da 50 metri sul primo gol, un gol da manuale nel secondo tempo per il 2-0, poi un altro assist per la doppietta del suo compagno d’armi. Dodici gol in campionato per il belga, 401 in carriera: se si chiama Big Rom, un motivo c’è.

Il popolo azzurro accompagna il sogno scudetto con il solito, strabordante entusiasmo. Lo stadio ha cominciato a vibrare di emozioni ancora prima del fischio d’inizio. Poi la parola è passata a Conte, che senza Di Lorenzo, Anguissa e Buongiorno ha messo in campo un Napoli compatto, rabbioso. E a McTominay, che dopo aver detto “io nello scudetto ci credo“, ha avuto l’occasione di dimostrarlo.

Per un attimo, in avvio, il Napoli ha dovuto fare i conti con Fazzini e Sebastiano Esposito, bravi a testare i riflessi di Meret, ma poi è stata un’escalation. Prima il vantaggio, poi il raddoppio, poi la chiusura: tutto orchestrato con una semplicità degna dei grandi. Lo scudetto non è più una chimera. È lì, a tre passi. Con un calendario favorevole e un’avversaria che gioca ogni tre giorni, è un traguardo alla portata. E a Napoli lo hanno capito tutti.

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