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Tennis sotto choc, giocatore minacciato di morte: cosa è successo

Un episodio inquietante scuote il mondo del tennis. Arthur Bouquier, tennista francese numero 225 della classifica ATP, ha denunciato di aver ricevuto minacce di morte in un messaggio su Instagram. L’atleta, impegnato nel Challenger di Thionville, ha condiviso con i suoi follower lo screenshot del messaggio, in cui un utente minacciava lui e la sua famiglia in caso di sconfitta.

Nel messaggio, l’autore minaccia il tennista con toni estremamente violenti e inquietanti. L’utente, che aveva scommesso 2.000 euro sulla vittoria di Bouquier, scrive: “Se perdi, non ti perdonerò mai. Rintraccerò te e la tua famiglia solo per farti del male, anche se significa andare in prigione”.

La minaccia continua con affermazioni ancora più cruente: “Se perdo questi soldi, sarò in strada, quindi la mia vita non avrà più senso. Giuro sulla vita di mia madre che ti darò la caccia. In questo momento sono al campo di Thionville, dove giochi alle 15.20. Fai attenzione. Queste non sono minacce vuote”.

Nonostante il grave episodio, Arthur Bouquier non si è lasciato intimidire e ha regolarmente partecipato al match contro Broska, che ha vinto con il punteggio di 6-3, 6-4, accedendo così agli ottavi di finale del torneo. L’incidente ha però sollevato nuove preoccupazioni sul fenomeno delle scommesse nei tornei minori.

Tennis, il problema dll scommesse nel circuito minore

Bouquier ha immediatamente sporto denuncia alle autorità, e l’International Tennis Federation ha messo in pratica il programma “Threat Matrix“, creato per contrastare minacce e abusi nei confronti dei giocatori. Il tennista ha espresso la speranza che il responsabile venga individuato e punito, ribadendo l’importanza di fermare questi gravi comportamenti che ruotano intoro al mondo del tennis.

L’episodio riaccende il dibattito sulla crescente influenza delle scommesse soprattutto nel circuito dei tornei minori, un fenomeno che continua a spaventare i giocatori e a provocare minacce inquietanti come quelle subita da Bouquier.

Il caso, oltre a essere un drammatico richiamo sulla necessità di proteggere gli atleti, evidenzia la crescente preoccupazione per la sicurezza dei tennisti, che possono trovarsi esposti a minacce e intimidazioni.

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