Jannik Sinner, dopo l’esordio in chiaroscuro e qualche difficoltà iniziale con il qualificato australiano Schoolkate, alza il livello e comincia a mostrare sprazzi del suo vero tennis, pur senza mai forzare troppo. Tanto basta per dominare in lungo e in largo la sua partita contro lo statunitense Giron, un giocatore solido ma che non può certo impensierire il numero uno del mondo.
UN ALTRO GIORNO IN UFFICIO 🧑💻🥕
— We Are Tennis Italia (@WeAreTennisITA) January 18, 2025
Tutto facile per Sinner anche contro Giron, vittoria in 3 set e in meno di 2 ore. Agli ottavi affronterà il vincente del prossimo match tra Kecmanovic e Rune ✅
7 ace, 84% di punti vinti con la prima di servizio e 6 palle break annullate sono… pic.twitter.com/D1524NCm19
Quello che stupisce di Jannik (ma è un particolare a cui ci siamo felicemente abituati) è la facilità con cui porta a casa le partite anche quando dà l’impressione di giocare con il freno a mano tirato. Una specie di gioco del gatto con il topo contro tennisti di valore, che quando non incontrano lui possono impegnare chiunque se sono in giornata. Ma Sinner no, con il rosso di San Candido è tutta un’altra storia.
Non è tanto il punteggio finale della sfida a impressionare, pur essendo un netto 3-0 con i parziali terminati 6-3 6-4 6-X, quanto il fatto che Jannik non ha forzato, anzi, è apparso conservativo nei confronti del suo fisico, come stesse pensando ai turni successivi e questo fosse solo un allenamento. Senza nulla togliere al bravo Giron, autore di una buona prestazione, Sinner sembra sceso da un altro pianeta.
Anche il suo grande rivale Carlos Alcaraz sta macinando avversari ed è capace di vittorie portentose e nettissime, ma l’impressione è che lo spagnolo giochi sempre a un livello più alto, cercando colpi e spettacolo, mentre Jannik sembra centellinare forze, velocità e colpi. E se poi va in difficoltà e perde un set come contro Schoolkate, allora alza il ritmo per rimettere le cose a posto.
Jannik Sinner, Australian Open a “due velocità”
Una curiosità interessante è proprio questa: che contro l’australiano la velocità del dritto di Sinner è aumentata del 20% fra il primo e il secondo set. Segno che l’atleta azzurro ai primi turni inizia piano, per conservare le forze e per evitare infortuni, e poi se necessario alza il livello sino a che l’avversario non cede.
Contro Giron non è stata una prestazione memorabile per Jannik, che visto l’andamento abbastanza tranquillo del match è parso sperimentare un po’ con il servizio, tanto che nel quinto set ha anche perso per la prima volta il turno di battuta sul 2-1 a suo favore. Neanche a dirlo, nel game successivo si è messo a martellare e si è ripreso il vantaggio, per poi chiudere agevolmente sul 6-2. E ora, agli ottavi, Jannik dovrà alzare un altro po’ il livello, perché gli avversari si fanno sempre più agguerriti.
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