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Spettacolo italiano in lutto, ci lascia per sempre un mito

Mondo dello spettacolo in lutto. Oggi martedì 17 settembre è morto un grande regista teatrale. L’uomo, che aveva compiuto 95 anni, era ricoverato dal 12 settembre in un ospedale di Roma, fino al trasferimento nella serata di lunedì 16 settembre in un hospice. Il decesso è arrivato dopo il peggioramento delle sue condizioni, come confermato dalla famiglia. Insieme a lui c’era il figlio.

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beppe menegatti

Ci lascia per sempre un mito

E’ morto questa mattina poco prima delle 7, a Roma il regista Beppe Menegatti, marito di Carla Fracci e curatore della regia di quasi tutte le creazioni da lei interpretate. Aveva 95 anni e nei suoi ultimi momenti, accanto a lui c’è stato il figlio Francesco, avuto dalla ballerina scomparsa nel 2021. Da qualche mese, Menegatti viveva a Roma, dopo una vita trascorsa a Milano al fianco della Fracci Una scelta non casuale, per avvicinarsi al figlio e ai nipoti, Giovanni e Ariele. (continua dopo la foto)

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La carriera di Beppe Menegatti

La lunga carriera di Menegatti inizia con l’esordio come assistente di Luchino Visconti, per poi collaborare con i grandi del teatro, tra cui Eduardo De Filippo e Vittorio De Sica. La sua è la firma alla regia di opere teatrali, balletti e spettacoli che hanno fatto la storia del Novecento, tra cui insieme a Carla Fracci, incoronata dal ‘New York Times’ come “prima ballerina assoluta” Prima di dedicarsi completamente alla lirica e alla  danza, nella seconda metà degli anni ’60, Menegatti ha curato la regia delle rappresentazioni in Italia di autori del ‘teatro dell’assurdo’ come Samuel Beckett, “Tutti quelli che cadono” e “Commedia”, con un gruppo di noti attori fra i quali Paola Borboni, Lidia Alfonsi e Virgilio Gazzolo.       

Agli inizi degli anni ’60 si occupa del teatro di danza (“Il balletto del festival dei Due Mondi”,  1962), poi diventato suo interesse primario dopo il matrimonio con Carla Fracci. Di recente, nel 2021, è stato consulente per il film biografico sulla Fracci, diretto da Emanuele Imbucci e liberamente ispirato all’autobiografia ‘Passo dopo passo’ a cura di Enrico Rotelli.

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