Le ricerche avviate venerdì sera a Miane, in provincia di Treviso, per la scomparsa di una donna e sua figlia hanno avuto una tragica fine. I corpi di Susanna Recchia, igienista dentale di 45 anni, e di sua figlia di tre anni sono stati trovati abbracciati su un isolotto del fiume Piave, a valle del ponte di Vidor. È stato l’elicottero dei vigili del fuoco impegnato nelle ricerche con polizia, carabinieri e protezione civile a individuare, ieri mattina intorno alle 10, i corpi. La donna e la sua bambina si sono fatte travolgere dal fiume rimanendo abbracciate. Susanna, oltre alla bimba di tre anni aveva altri tre figli avuti da una precedente relazione.
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Lasciate scivolare nel fiume
Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, la donna sarebbe entrata nel Piave, non gettandosi dal ponte, ma lasciandosi scivolare da una riva del fiume dove sono state individuate le ultime tracce dai cani molecolari. Poi il corso d’acqua ha trascinato i corpi sull’isolotto a circa un chilometro a valle. Sulla vicenda indaga la Pm di Treviso Barbara Sabbatini che nelle prossime ore deciderà o meno se procedere alle autopsie. La sera di venerdì 13 settembre, il compagno della donna – secondo quanto spiegato dall’uomo agli investigatori – sarebbe passato dall’abitazione per prendere la bambina, ma non ha trovato nessuno. Sul tavolo in casa c’era una lettera d’addio: in cinque pagine, la donna avrebbe cercato di motivare il suo gesto, spiegando di volersi togliere la vita. A quel punto l’uomo, da cui la 45enne si starebbe separando, si è rivolto al commissariato di polizia di Conegliano e ha segnalato la doppia scomparsa. (continua dopo la foto)
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La scoperta sul papà degli altri 3 figli
“Sono un uomo distrutto. Non trovo le parole. Grazie per l’affetto e la vicinanza“. Sono le parole pronunciate da Mirko De Osti al parroco di Miane. L’uomo, ex compagno di Susanna e papà della piccola Mia è distrutto dal dolore. Dal ritrovamento della lettera, il meccanico aveva sperato che l’ex compagna avesse risparmiato almeno la piccolina. La bimba di 3 anni soffriva di epilessia e il fatto che la donna avesse portato con se i farmaci salvavita avevano lasciato ben sperare. Speranze poi che si sono spente ieri mattina.
Mentre parte della famiglia tra cui la sorella Debora, era impegnata nel terribile compito di riconoscere le salme, il cognato si è “trincerato” nella villetta di via Panoramica, a Miane, insieme agli altri tre figli di Susanna, nati dalle prime nozze. Cellulari spenti, tv e internet staccati per evitare che apprendessero la terribile notizia dai media. In quella casa c’erano una bambina e due ragazzini appena rimasti senza mamma e senza la sorellina più piccola. “Dobbiamo capire come dirglielo, stiamo aspettando la psicologa e il papà – diceva lo zio dal giardino dell’abitazione – sono momenti terribili, capiteci“. Una pattuglia della polizia stradale è rimasta a presidiare l’abitazione per tenere i figli e l’intera famiglia al riparo dai riflettori. La vicenda, peraltro, tocca gli agenti da vicino visto che il papà dei tre figli più grandi di Susanna è un loro collega poliziotto.
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