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Totò Schillaci, i sintomi del tumore al colon e come si previene

Totò Schillaci da domenica è ricoverato in ospedale per un peggioramento delle sue condizioni di salute dovuto al tumore al colon, la malattia che lo aveva già colpito qualche anno fa. Schillaci aveva ricevuto la diagnosi nel 2022 e ha affrontato due interventi chirurgici. Il tumore al colon è il secondo cancro più diffuso in Italia con circa 50 mila nuove diagnosi nel 2023, subito dopo il tumore al seno. Quali esami è bene fare? Quali sono i sintomi da non trascurare? (Continua dopo le foto)

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La pericolosità del tumore al colon

Maurizio Vecchi, professore di gastroenterologia all’Università degli Studi di Milano, ha fornito alcuni dettagli a proposito della situazione legata al tumore al colon all’Adnkronos Salute. Per prima cosa, il professore ha sottolineato quanto sia importante diagnosticare il tumore in tempo. Questo tipo di cancro può propagarsi oltre l’organo colpendo linfonodi e poi altri organi, come fegato e polmoni, riducendo drasticamente le probabilità di sopravvivenza. Inoltre, anche se viene trattato con chirurgia o chemioterapia, il rischio di recidive resta alto, come è successo nel caso di Totò Schillaci. Nel suo caso, nonostante la rimozione del tumore e delle eventuali metastasi, le cellule tumorali residue possono riattivarsi a distanza di molto tempo. Per questo è fondamentale sottoporsi a degli esami. Quali? (Continua dopo le foto)

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Come prevenire il tumore al colon

“Se preso nei primissimi stadi, il tumore al colon può essere completamente debellato, con una sopravvivenza a cinque anni superiore al 90%. Ma per ottenere questi risultati è fondamentale aderire agli screening”, ha fatto sapere il professor Vecchi. Esistono dei programmi di screening gratuiti per una diagnosi precoce del tumore al colon. Lo screening prevede, ogni due anni, la possibilità di ritirare una provetta in farmacia per la ricerca del sangue occulto nelle feci. Se il test risulta positivo, il paziente viene sottoposto a una colonscopia per un’indagine più approfondita. Il problema è che solo il 30-40% della popolazione decide di aderirvi. “La bassa adesione è preoccupante, soprattutto considerando che negli ultimi anni si è registrato un aumento dei casi anche tra persone più giovani, inducendo a valutare l’abbassamento dell’età dello screening a 45 anni”, ha affermato Maurizio Vecchi. Quali sono i campanelli d’allarme che possono indicare la presenza del tumore al colon?

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