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Babe Ruth, il più grande giocatore di baseball di tutti i tempi

Babe Ruth

Babe Ruth è stato definito un simbolo americano, senza dubbio il primo grande battitore nel baseball e anche l’atleta più celebrato del suo tempo. Ha realizzato statistiche monumentali durante la sua carriera di giocatore, anche se la sua leggenda va oltre i numeri. Se dovessimo scegliere una leggenda e una soltanto per il baseball ci sarebbero pochi dubbi sull’identità del prescelto. Babe Ruth – soprannominato “Il Bambino” – non è stato solamente un giocatore, ma una vera e propria leggenda dello sport, nonché una figura iconica degli USA degli anni Venti del Novecento. E’ stato – tra la altre cose – uno dei primi giocatori a entrare nella Baseball Hall of Fame statunitense. Andiamo allora a scoprire meglio chi è Babe Ruth, il più grande giocatore di baseball di tutti i tempi.

Ruth
(Foto di MPI/Getty Images)

Origini del mito

George Herman Ruth nasce il 6 febbraio 1895 a sud di Baltimora, Maryland. Le sue origini sono però tedesche: il nonno materno infatti è un immigrato tedesco di nome Pius Schamberger, che di mestiere faceva il tappezziere. La sua infanzia è caratterizzata da un carattere piuttosto fumantino, che lo porta già all’età di 7 anni a masticare il tabacco, bere, saltare la scuola e commettere piccoli furti. I genitori provano a correggerlo mandandolo alla St. Mary’s Industrial School, una scuola maschile gestita da fratelli cattolici romani.

Qui l’incontro della vita, quello con Padre Matthias che per insegnargli la disciplina lo avvicina al Baseball. Diventa lanciatore della squadra e la sua occasione d’oro se la procura proprio grazie al suo carattere irruento. Un giorno la sua squadra è in svantaggio e il battitore non era in forma, tanto da stimolare Babe a insultarlo e prenderlo a male parole. Padre Matthias allora decide di dargli una lezione e di spedirlo in campo al posto del compagno. Da quel momento nasce un talento che avrebbe lasciato per sempre un segno nella storia dello sport. Padre Matthias lo segnala al proprietario dei Baltimore Orioles Jack Dunn e nel 1914, all’età di 19 anni, Ruth viene ingaggiato. In questo periodo viene anche coniato il soprannome Babe, affibbiatogli per via dei suoi comportamenti infantili.

Babe Ruth
(Foto di New York Times Co./Getty Images)

La carriera

Il 22 aprile 1914 Babe Ruth gioca la sua prima partita da professionista, in International League contro i Buffalo Bisons, vincendo 6-0. A fine stagione il bilancio dei suoi Baltimore Orioles recita 47 partite vinte e 22 perse. Un ottimo risultato a cui però si accosta una situazione finanziaria difficile che alla fine costringe Dunn a vendere i migliori giocatori, tra cui Ruth che passa quindi ai Boston Red Sox per una cifra tra i 20.000 e i 35.000 dollari.

L’avvio a Boston è difficile, ci sono diversi giocatori davanti a lui e per questo motivo viene mandato in prestito ai Providence Grays, dove vince il titolo. Così a fine stagione torna ai Red Sox. Viene prima utilizzato come lanciatore e poi viene spostato come esterno. I risultati sono buoni, ma parallelamente l’aspetto caratteriale andava a contrastare con le doti sportive. Il suo peso cresce partita dopo partita, arrivando a creare un fisico tutt’altro atletico. Nel 1920 passa ai New York Yankees e lì si verifica la svolta nella sua carriera. Nel ruolo di esterno fornisce ottime statistiche offensive. Le sue doti da battitore diventano anche oggetto di studio alla Columbia University, che rileva in Ruth doti soprannaturali sotto il punto di vista della risposta agli impulsi visivi.

I record

Chi ha battuto il record di Babe Ruth? La leggenda di Babe Ruth è alimentata anche e soprattutto dai suoi record, alcuni dei quali sono rimasti per decenni. Per esempio il suo record di homerun in carriera è rimasto fino al 1974, superato da Hank Aaron. E invece quanti fuoricampo ha segnato Babe Ruth? Il suo record di 60 homerun in una stagione (1927) di 154 partite è stato battuto solamente nel 1961 da Roger Maris, che ne ha messi insieme 61 in una stagione di 162 partite. Il suo Slugging Percentage (0,847) è rimasto imbattuto fino al 2001.

Babe Ruth
(Foto di Mark Rucker/Transcendental Graphics, Getty Images)

La maledizione di Babe Ruth

Nel 1914 Ruth si sposa con Helen Woodford, una cameriera conosciuta a Boston. A lei non piace essere al centro dell’attenzione e per questo motivo – all’apice della notorietà di Babe – decide di trasferirsi in una fattoria in Massachussets assieme alla figlia. Un allontanamento che non è un divorzio, ma che di fatto sancisce la fine della loro relazione. Negli anni a New York Ruth si gode la vita notturna della città tra alcol, cibo e donne.

Uno stile di vita che porta i suoi strascichi anche in campo, senza considerare i sempre presenti problemi caratteriali, che lo portano spesso a venire squalificato per proteste nei confronti degli arbitri. Nel gennaio del 1929 muore la moglie Helen in un incendio e dopo pochi mesi Ruth sposa Claire Merrit Hodgson. Grazie a lei Babe riesce a dedicarsi con maggiore disciplina alla vita sportiva. Al termine della stagione del 1935 annuncia il ritiro dal baseball professionistico. Ruth muore di cancro alla gola a soli 53 anni, il 16 agosto 1948 a New York City. Il suo corpo rimane esposto per due giorni allo Yankee Stadium e viene visitato da oltre 100.000 tifosi.

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