Il famoso italiano è morto mentre si trovava a Fuerteventura, in Spagna. La tragedia è accaduta lo scorso mercoledì, 4 ottobre 2023. L’uomo si trovava in vacanza alle Canarie con la moglie. Ad un certo punto, verso le 12 ha fatto un tuffo in mare. L’ipotesi più probabile è che abbia avuto un malore e poi sia annegato. Purtroppo i due coniugi si trovavano in un posto non facilmente raggiungibile dai soccorsi: quando è arrivato il medico, ha constatato il decesso dell’uomo. (Continua dopo le foto)
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Nunzio Da Vià è morto, addio al famoso architetto di Cadore
L’uomo era partito per una vacanza in Spagna con la moglie Gloria. Purtroppo quello che doveva essere un bellissimo viaggio, si è trasformato in tragedia. Il marito è deceduto proprio mentre si trovava in vacanza. Nunzio Da Vià era un architetto titolare di Tecnostudio di Cortina. L’uomo era conosciuto in tutto il mondo per via del suo lavoro. Aveva progettato piscine e ristrutturato immobili prestigiosi. Nunzio era conosciuto anche per via della sua carriera calcistica. (Continua dopo le foto)
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Chi era Nunzio Da Vià
L’architetto era originario di Pieve di Cadore. Amava la sua terra d’origine e lo aveva messo per iscritto sul suo sito. “Ben venga la globalizzazione, se usata e non abusata va bene, però mantenere le radici, le origini è fondamentale. Vivere a stretto contatto con la natura, nelle splendide Dolomiti, dove ogni paese ha come clessidra il “becco del mezzodì”, dove l’antica via per andare a scuola si chiama ancora “via dei cunici” e non “rabbit street” è un privilegio, un ottimo luogo per ricaricare le pile e prendere nuovi stimoli”, si legge. (Continua dopo le foto)
Nunzio Da Vià, la carriera nel calcio
L’architetto era conosciuto nel posto anche per aver giocato a calcio fino agli anni ’90. Nunzio giocava come difensore centrale del Calalzo della scalata fino al campionato di calcio di Promozione nel 1992. Il presidente era Roberto Lozza e la squadra giocava in uno stadio “Agostino Lozza”. In campo, c’erano tutti e tre i fratelli Larcher: Alessandro, Massimo e Michele, fa sapere Il Corriere delle Alpi.