Incidente a Mestre, la psicologa rompe il silenzio: cosa succede ora ai feriti – I feriti, che, in questo momento, sono coscienti “sono comprensibilmente sotto choc, confusi: noi stiamo assistendo i pazienti, e i parenti arrivati finora in ospedale, con un team di psicologi”. Così Rita Lorio, psicologa esperta nella gestione delle emergenze, che da ieri sera sta coordinando il team di esperti messo in campo dall’ospedale di Mestre per assistere i superstiti dello schianto. (continua a leggere dopo le foto)
Leggi anche: Tragedia di Mestre: chi era l’autista alla guida del pullman. Spunta l’ipotesi choc
Leggi anche: Amalia muore a soli 7 anni: cosa le è successo
Incidente a Mestre, la psicologa rompe il silenzio: le condizioni dei feriti
Finora sono arrivati alcuni ucraini, che si trovavano già in Italia, e persone di nazionalità tedesca. “Abbiamo un interprete in grado di parlare ucraino, russo e tedesco e stiamo aspettando un altro interprete per comunicare con gli spagnoli. Il primo passo è riorientare le persone, che si trovano in uno stato di grande agitazione e confusione”, ha raccontato la specialista Rita Lorio. Per la dottoressa è l’emergenza più grave finora gestita nel corso della lunga carriera. (continua a leggere dopo le foto)
Leggi anche: Tragedia di Mestre, l’accusa choc dopo l’incidente: su cosa si indaga ora
Leggi anche: Campi Flegrei, il piano di evacuazione: cosa fare in caso di allarme
Incidente a Mestre, la psicologa Rita Lorio rivela: “Feriti sotto choc e confusi”
“Stiamo sentendo i superstiti, tutti feriti, e solo 3 o 4 sono in grado di parlare”, ha detto il Procuratore di Venezia, Bruno Cherchi. “I carabinieri hanno il compito di sentire quelli ricoverati fuori comune, alla Polizia locale è stato affidato il compito di sentire quelli ricoverati a Venezia. Nessuno si è accorto di quanto stava accadendo, ma sono troppo pochi quelli in grado di parlare, per avere ulteriori elementi. A noi ora interessa l’aspetto sanitario, poi l’approfondimento”, ha aggiunto. “Il primo a dare i soccorsi è stato l’autista di un altro bus che è stato affiancato, non toccato, dal mezzo precipitato. Nel dare l’allarme ha anche lanciato un suo estintore verso il mezzo precipitato, che sprigionava fiamme”, ha aggiunto Cerchi. E ancora: “I testimoni hanno detto che andava piano, il tratto stradale prima è in salita e comunque, oggettivamente, non permette alte velocità . Comunque ci arriveranno i dati a certificare anche questo”, ha affermato il Procuratore di Venezia. (continua a leggere dopo le foto)
Il Procuratore di Venezia: “L’autopsia sul corpo dell’autista sarà importante”
La Procura di Venezia procederà per il reato di omicidio plurimo stradale in merito all’incidente del bus precipitato dal cavalcavia a Mestre. “L’autopsia sul corpo dell’autista sarà importante”, ha riferito il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, in conferenza stampa. Il bus aveva una “scatola nera” che è stata recuperata e che verrà analizzata. Il riconoscimento delle salme delle persone morte “non è semplicissimo perché molti non avevano un documento”, ha dichiarato Bruno Cherchi.