In questi giorni non si fa altro che parlare del caso dello stupro di gruppo avvenuto a Palermo. Sui social addirittura i 7 ragazzi, che hanno violentato la 19enne dopo averla fatta ubriacare, continuano a scambiarsi messaggi e foto. Qualche giorno fa è stato scarcerato per resipiscenza il minorenne che compare tra i 7 aguzzini che nonostante l’arresto e la scarcerazione il suo profilo TikTok è rimasto attivo e sul social avrebbe postato “Galera di passaggio, più forti di prima». Con una provocazione: c’è qualche ragazza che vuole uscire con noi?“
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Il minorenne scarcerato si racconta sui Social
Non è sicuro se sia proprio il giovane l’artefice dei messaggi, o se il suo account è in mano a terzi. Fatto sta che nelle ultime ore il profilo del minorenne è molto attivo, e una delle ultime frasi pubblicate è : “Quando tutta Italia ti incolpa per una cosa privata, ma nessuno sa che sei stato trascinato dai tuoi amici.”
“La galera è di passaggio, si ritorna più forti di prima“, ha scritto il minorenne con un emoticon sorridente e un braccio forzuto in risposta ad una persona che gli ha scritto: “Lo hanno già scarcerato e condotto in comunità, anche se è diventato maggiorenne. Ha confessato e anche se dal video sembra tra i più violenti. L’Italia“. Il giovane è stato scarcerato dal gip del Tribunale dei Minori di Palermo. (continua dopo la foto)
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I 7 ragazzi dello stupro di Palermo
Quella notte tra i 7, uno di loro era minorenne e quando è stato arrestato ha confessato il suo ruolo nella vicenda, cercando di sminuire ciò che era il suo compito. Gli altri 6 invece si sono fatti forza tra di loro e hanno tentato di difendersi con la solita scusa: “lei era d’accordo“. Un copione sentito e risentito che in tribunale gli avvocati usano per cercare di difendere i loro clienti. I ragazzi hanno un’età compresa tra i 18 e 21 anni e il tribunale dei Riesame, al quale tre di loro si sono rivolti attraverso i loro legali per chiedere la scarcerazione, ha confermato l’arresto per i primi due in attesa di pronunciarsi sugli altri. (continua dopo la foto)
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Minorenne al momento dei fatti, oggi ha 18 anni
Il più piccolo di loro era minorenne, il giorno che 7 ragazzi hanno stuprato una 19enne a Palermo. In questi giorni il ragazzo ha compiuto 18 anni e il GIP ha disposto il trasferimento in una comunità. Un provvedimento contro il quale la procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna ha già annunciato ricorso, ritenendo che si tratti di fatti particolarmente gravi e dunque il giovane deve stare in carcere.“In questa fase non abbiamo dichiarazioni da fare“, dicono i legali degli indagati.
La linea difensiva varia, ma di poco. Uno degli indagati ha ribadito anche durante l’interrogatorio di essersi limitato a riprendere con il cellulare, e di non avere toccato la giovane. Gli altri ribadiscono che la ragazza sarebbe stata consenziente. Un altro giovane ha anche dichiarato che sarebbe stata la vittima a condurre il gruppo in una zona isolata del Foro Italico e che era consapevole di partecipare a un rapporto sessuale di gruppo. La ragazza avrebbe chiesto di deviare il percorso per non essere vista dal fidanzato, che lavora in un locale del centro storico. (continua)
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Le immagini delle telecamere
Ipotesi poco credibile quella dei ragazzi, stando a ciò che mostrano le telecamere di videosorveglianza in cui si vede la giovane, peraltro visibilmente ubriaca dopo la serata passata in alcuni locali della movida, sorretta e trascinata a forza verso la zona dove si sarebbe consumato lo stupro.
Oggi sono previsti gli interrogatori per gli altri tre arrestati. I difensori per ora preferiscono non fare dichiarazioni. Solo l’avvocato Pietro Capizzi, che assiste il minorenne, dice: “Ha raccontato per filo e per segno quello che è successo la notte del 7 luglio. Ci sono indagini e interrogatori in corso degli altri indagati al momento è preferibile non dire altro“.Un video trovato dai carabinieri in uno dei cellulari degli arrestati, peraltro lascia pochi dubbi sulla presenza del ragazzo. Ma nella sua «confessione» il minorenne, pur dichiarandosi pentito, ha detto che non avrebbe partecipato materialmente allo stupro.