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Napoli, Conte sceglie il faccia a faccia: cosa trapela dal lungo confronto con i giocatori

Il Napoli è a un punto di svolta. Antonio Conte ha riunito la squadra a Castelvolturno per un incontro definito “lungo e necessario“, dopo aver aspettato che rientrassero tutti i nazionali prima di affrontare il nodo più caldo: la crisi di gioco, risultati e soprattutto rapporti interni che si è aperta dopo il ko di Bologna. E forse anche prima.

In sala video, il tecnico ha voluto guardare negli occhi il gruppo e rimettere ordine dopo una serie di errori, tensioni e parole pesanti che avevano agitato l’ambiente, incluse quelle pronunciate dal tecnico sul “cuore” dei giocatori, sull’”orticello” e sul fatto di non avere intenzione di “accompagnare il morto“. (continua dopo la foto)

Nessuna conferenza stampa prima dell’Atalanta, solo un messaggio secco e inequivocabile: “Ripartiamo“. Una richiesta che arriva dopo giorni complicati e dopo una serie di reazioni interne, alcune pubbliche e altre no, seguite dalla fiducia pubblica espressa da De Laurentiis, intervenuto nel tentativo di calmare le acque.

Le richieste del tecnico sono diverse, ma la sfida è una sola: quella di ritrovare il “vero Napoli”, quello che l’anno scorso ha vinto uno scudetto insperato alla vigilia. Nel confronto, Conte ha chiesto una risposta forte già nella gara del Maradona con la squadra di Palladino: una partita individuata come il punto di partenza ideale per dimostrare coesione e unità d’intenti.

Il Mister salentino ha parlato della necessità di ripartire da un Napoli compatto e feroce, capace di vincere un campionato, e di tornare a mettere il cuore al centro di ogni prestazione. Il tecnico ha spiegato ai giocatori che l’unica via è ricompattarsi, lavorare sui propri limiti e chiudere definitivamente le polemiche che hanno caratterizzato l’ultimo periodo. (continua dopo la foto)

L’emergenza infortuni costringe intanto l’allenatore a ridisegnare l’undici. Con poche alternative a centrocampo, l’idea è tornare al tridente: McTominay ed Elmas ai lati di Lobotka, mentre Politano e Neres dovrebbero operare alle spalle di Hojlund, in cerca dei palloni in profondità che il centravanti danese predilige.

Una soluzione che punta a offrire maggiore sostegno offensivo, a rimettere in moto meccanismi che nella stagione scorsa funzionavano molto bene e di provare a liberare il centravanti nelle zone dove può incidere di più.

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