Ferrari, c’è modo e modo di chiedere un cambio di rotta, ma l’accusa di John Elkann ai piloti dopo il Gran Premio del Brasile è sembrato più uno sfogo che una riflessione costruttiva. In un momento in cui Maranello vive l’ennesima stagione di delusioni e promesse mancate, puntare il dito sui piloti appare un gesto molto discutibile.
Ferrari, Elkann si scaglia contro i suoi piloti: “Più guida e meno parole” https://t.co/kKaIypGhYc
— NewsMondo (@news_mondo_h24) November 11, 2025
Le colpe di una crisi che dura da diciassette anni non possono ricadere solo su chi guida, ma su un team che da troppo tempo non riesce a trovare la rotta giusta. “I piloti devono concentrarsi a guidare e parlare meno”, ha dichiarato ieri il presidente della Ferrari, aggiungendo che “la vittoria del Mondiale Endurance dimostra che quando la Ferrari è una squadra, vince”.
Parole dure, pronunciate nel giorno dell’annuncio della partnership tra Stellantis e Milano Cortina 2026, e che hanno immediatamente acceso il dibattito dentro e fuori Maranello. Elkann ha poi rincarato la dose: “Non pensino a loro stessi, ma al team”.
Un messaggio che è suonato come un durissimo richiamo pubblico a Charles Leclerc e Lewis Hamilton, dopo un weekend da dimenticare a Interlagos, ma che rischia di incrinare ulteriormente l’ambiente invece di ricompattarlo.
Il monegasco, ritiratosi dopo appena cinque giri a causa della carambola con Oscar Piastri e Kimi Antonelli, ha risposto con toni misurati ma decisi: “È stato un weekend molto difficile. È deludente tornare a casa senza punti in un momento cruciale per il campionato costruttori. Da adesso sarà tutta una salita, ed è chiaro che solo l’unità potrà aiutarci a ribaltare la situazione”.
Dichiarazioni che lasciano intendere la volontà di guardare avanti, ma anche una sottile replica a chi, invece di proteggere il gruppo, lo espone alle critiche pubbliche.
Più diretto il sette volte campione del mondo. Dopo il ritiro al 39° giro, causato da un contatto con Franco Colapinto, Hamilton aveva parlato di “incubo” ai microfoni di Sky Sports. Poi, sui social, ha scelto di voltare pagina: “Sostengo la mia squadra. Non mi arrenderò, né ora né mai”. Un segnale di lealtà e orgoglio, ma anche un invito implicito a non perdere la fiducia reciproca.
La Ferrari chiude il weekend brasiliano con zero punti e molte tensioni interne. Il prossimo appuntamento, il 23 novembre a Las Vegas, sarà un test non solo per la macchina, ma soprattutto per la tenuta di un gruppo che sembra diviso tra la voglia di riscatto dei piloti e la sfiducia dei vertici. Ma dare la colpa a Leclerc a Hamilton per 17 anni di fallimenti sembra davvero fuori luogo.
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