x

x

Vai al contenuto

Ferrari, dopo le accuse di John Elkann arriva la risposta di Leclerc e Hamilton

Ferrari, c’è modo e modo di chiedere un cambio di rotta, ma l’accusa di John Elkann ai piloti dopo il Gran Premio del Brasile è sembrato più uno sfogo che una riflessione costruttiva. In un momento in cui Maranello vive l’ennesima stagione di delusioni e promesse mancate, puntare il dito sui piloti appare un gesto molto discutibile.

Le colpe di una crisi che dura da diciassette anni non possono ricadere solo su chi guida, ma su un team che da troppo tempo non riesce a trovare la rotta giusta. “I piloti devono concentrarsi a guidare e parlare meno”, ha dichiarato ieri il presidente della Ferrari, aggiungendo che “la vittoria del Mondiale Endurance dimostra che quando la Ferrari è una squadra, vince”.

Parole dure, pronunciate nel giorno dell’annuncio della partnership tra Stellantis e Milano Cortina 2026, e che hanno immediatamente acceso il dibattito dentro e fuori Maranello. Elkann ha poi rincarato la dose: “Non pensino a loro stessi, ma al team”.

Un messaggio che è suonato come un durissimo richiamo pubblico a Charles Leclerc e Lewis Hamilton, dopo un weekend da dimenticare a Interlagos, ma che rischia di incrinare ulteriormente l’ambiente invece di ricompattarlo.

Il monegasco, ritiratosi dopo appena cinque giri a causa della carambola con Oscar Piastri e Kimi Antonelli, ha risposto con toni misurati ma decisi: “È stato un weekend molto difficile. È deludente tornare a casa senza punti in un momento cruciale per il campionato costruttori. Da adesso sarà tutta una salita, ed è chiaro che solo l’unità potrà aiutarci a ribaltare la situazione”.

Dichiarazioni che lasciano intendere la volontà di guardare avanti, ma anche una sottile replica a chi, invece di proteggere il gruppo, lo espone alle critiche pubbliche.

Più diretto il sette volte campione del mondo. Dopo il ritiro al 39° giro, causato da un contatto con Franco Colapinto, Hamilton aveva parlato di “incubo” ai microfoni di Sky Sports. Poi, sui social, ha scelto di voltare pagina: “Sostengo la mia squadra. Non mi arrenderò, né ora né mai”. Un segnale di lealtà e orgoglio, ma anche un invito implicito a non perdere la fiducia reciproca.

La Ferrari chiude il weekend brasiliano con zero punti e molte tensioni interne. Il prossimo appuntamento, il 23 novembre a Las Vegas, sarà un test non solo per la macchina, ma soprattutto per la tenuta di un gruppo che sembra diviso tra la voglia di riscatto dei piloti e la sfiducia dei vertici. Ma dare la colpa a Leclerc a Hamilton per 17 anni di fallimenti sembra davvero fuori luogo.

Leggi anche: