
Cambio ai vertici dell’Inter, ma non (ancora) una rivoluzione. Il fondo canadese Brookfield Asset Management ha annunciato l’acquisizione del 100% di Oaktree Capital Management, diventando così il nuovo proprietario di fatto del club nerazzurro. Un’operazione da quasi 3 miliardi di euro, che sancisce il passaggio di consegne tra due giganti della finanza internazionale.
Il discorso di #Marotta: "#Oaktree decisivo per #SanSiro, ha una visione strategica". Poi ringrazia #Inzaghi ed elogia #Chivu
— FcInterNews.it (@FcInterNewsit) October 15, 2025
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Nel breve periodo non ci saranno stravolgimenti: Beppe Marotta e la dirigenza attuale resteranno al comando, e la strategia di stabilità economica continuerà sulla scia tracciata da Oaktree. Ma nel medio e lungo termine, l’arrivo dei canadesi potrebbe segnare una svolta sostanziale, soprattutto sul fronte infrastrutturale e nella visione complessiva di crescita del club.
Diversamente da Oaktree, che aveva sempre gestito l’Inter come un investimento a rendimento, Brookfield si muove con una logica più ampia: valorizzare l’asset e farne crescere il valore complessivo prima di una futura rivendita. Si tratta infatti di un gestore patrimoniale con una forte presenza globale nel campo delle infrastrutture, dell’energia e dell’immobiliare, ma con poca esperienza diretta nel mondo del calcio.
Il valore dell’Inter, stimato da Forbes in circa 1,2 miliardi di euro, rappresenta per Brookfield una scommessa a medio termine. I miglioramenti finanziari registrati negli ultimi mesi – con perdite ridotte a circa 27 milioni e ricavi oltre i 400 milioni di euro – hanno reso il club un investimento più solido, appetibile e gestibile.
Inter, un progetto a lungo termine
Nel breve periodo, il piano resta quello di consolidare i conti, ridurre ulteriormente l’indebitamento e mantenere alta la competitività sportiva. Brookfield punterà su tre leve principali: successo sportivo, equilibrio finanziario e sviluppo economico. La continuità dirigenziale e tecnica è considerata fondamentale per non intaccare la stabilità costruita nelle ultime stagioni.
Ma è sul lungo periodo che si prevede il vero cambio di passo. Il gruppo canadese, con la sua esperienza in grandi opere infrastrutturali, guarda con interesse al nuovo stadio, visto come la chiave per accrescere il valore dell’Inter e aprire nuove prospettive di crescita.
L’obiettivo sarebbe completare l’operazione in un arco di 5-7 anni, prima di procedere a una futura rivendita a valore maggiorato. Sempre che si riesca a conciliare la visione di un fondo di questo tipo con la necessità di investimento che è indispensabile per mantenere competitiva una squadra di calcio.
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