
Milan, il rapporto tra Massimiliano Allegri e Rafael Leao è arrivato a un punto di svolta. Dopo il pareggio con molti rimpianti dei rossoneri contro la Juventus a Torino, l’allenatore ha duramente rimproverato il suo numero 10 nello spogliatoio, davanti a parte della squadra. Il senso del messaggio è stato chiaro: “Devi dare di più, o finisci fuori”. Insomma il portoghese è (di nuovo) in discussione. E succede con tutti gli allenatori.
#milan #SempreMilan Bomba di Gazzetta: "#Allegri ha attaccato #Leao davanti a parte della squadra". Ecco cosa è successo #JuventusMilan https://t.co/MYlpjTncG6
— PianetaMilan.it (@PianetaMilan) October 8, 2025
La scena, non ripresa dalle telecamere ma raccontata da diversi presenti, ha confermato quanto la tensione sia alta a Milanello. Già in campo, Allegri aveva perso la calma con Leao dopo i due errori clamorosi dell’attaccante sotto porta: prima il sinistro appoggiato fuori da due metri, poi un’occasione sprecata su assist di Modric.
Il confronto tra Allegri e Leao è iniziato già nei minuti finali di Juventus-Milan con toni piuttosto accesi da parte dell’allenatore. Durante la partita, il tecnico si è rivolto più volte al suo numero 10 con frasi che non lasciavano dubbi, fino a un eloquente: “Non mi fare inc…”.
Quando Leao ha sbagliato il gol da due passi, Allegri si è battuto le dita sulla testa, camminando avanti e indietro nervosissimo e ha chiesto: “Ma come ha fatto a buttarla fuori?”. Domanda comune a moltissimi tifosi rossoneri che stavano guardano la gara in televisione.
A quel punto il tecnico, furibondo, si è rivolto alla panchina urlando e, rientrato negli spogliatoi, ha sbottato: “Ora nello spogliatoio non fiata nessuno!”, con riferimento al fatto che avrebbe parlato solo lui. E il destinatario della sua furia era uno solo: Leao.
Insomma, la pazienza di Allegri potrebbe finire presto. Il tecnico ha coccolato il suo attaccante sin dai primi giorni, e gli ha affidato un ruolo molto importante, definendolo il vero trascinatore della squadra. Quindi, o il portoghese cambia atteggiamento, o non vedrà più il campo. L’attacco del tecnico al suo attaccante è stato a suo modo feroce, perché Max non tollera certe situazioni. (continua dopo la foto)

Nel chiuso dello Stadium, Allegri è stato diretto come suo solito. Ha accusato Leao di scarso impegno e poca intensità, spiegando che “per giocare nel Milan serve un altro approccio”. Il tecnico, noto per la sua abilità nel gestire i talenti, ha voluto dare uno scossone a un giocatore che, dopo l’infortunio al polpaccio, è apparso spento e privo di mordente.
Leao, dal canto suo, attraversa un momento delicato. È appena rientrato dopo un mese e mezzo di stop e non può essere giudicato solo sulle ultime due partite. Il problema è che in passato certe dinamiche si sono viste frequentemente. Il tema dell’approccio mentale rimane un punto debole nella sua carriera: troppe volte il portoghese appare svogliato e discontinuo.
Il rischio di finire ai margini, ora, è concreto. Nel 3-5-2 disegnato da Allegri, c’è posto per un solo attaccante accanto a Pulisic, e dietro Leao scalpitano Santi Gimenez e Christopher Nkunku. Il primo non ha ancora trovato il gol ma si rende utile per la squadra e il suo impegno non è in discussione. Il secondo ha un curriculum importante e un talento indiscutibile. Due rivali pronti a soffiare il posto al portoghese, almeno se non tornerà presto ai suoi livelli migliori. (continua dopo la foto)

Dalla sua, Leao ha ancora l’appoggio dello spogliatoio. Lo stesso Adrien Rabiot, in un’intervista, gli ha mandato un messaggio chiaro: “Rafa ha 26 anni, il tempo passa veloce. Spero si renda conto di poter competere con i più forti”.
Ora il portoghese è a Lisbona con la Nazionale: qualche giorno per staccare, riflettere e ritrovare serenità. Ma al rientro lo attende un bivio importantissimo. Il filo di fiducia e stima che lo lega ad Allegri è diventato molto sottile. E se si spezzasse, per Leao la stagione rischierebbe di prendere una brutta piega.
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