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Inter, arrivano 3 punti d’oro: ma quanta sofferenza nel finale con il Sassuolo

L’Inter batte il Sassuolo ma non convince del tutto. Mentre Napoli e Milan volano e dominano le loro partite, mostrando un gioco già ben definito, solidità difensiva e la capacità di dominare le partite, i nerazzurri continuano a produrre molto in avanti ma, nello stesso tempo, soffrono di momenti di scarso equilibrio in campo e subiscono gol con troppa facilità.

A San Siro con gli emiliani finisce 2-1, ma non senza brividi. La squadra di Chivu costruisce la vittoria grazie agli esterni, con Dimarco e soprattutto Carlos Augusto protagonisti assoluti, ma nel finale rischia di compromettere tutto sotto la pressione di un Sassuolo mai domo.

La partita ha visto un’Inter capace di dominare per lunghi tratti ma ancora troppo poco incisiva sotto porta, e di un Sassuolo che ha mostrato buone individualità e appare in crescita. San Siro, poi, ha accolto con entusiasmo il talento di Pio Esposito, che a 20 anni bissa l’esordio in Champions avvenuto solo mercoledì con la prima da titolare nel “suo” stadio.

Fin dai primi palloni toccati dal baby attaccante, i 68.852 presenti hanno trattenuto il fiato, sperando in un gol che mettesse il sigillo alla prestazione del nuovo gioiello nerazzurro. Il gol non è arrivato, una buona prestazione sì, soprattutto nel secondo tempo. E la splendida rovesciata con cui ha sfiorato il raddoppio nella ripresa sarebbe stata da copertina: solo un grande Muric ha negato al ragazzo la sua notte perfetta. (continua dopo la foto)

Il vantaggio nerazzurro arriva presto: recupero palla di Pio Esposito, ribaltamento immediato, appoggio di Barella per Sucic che con intelligenza e generosità sistema la palla per Dimarco: conclusione precisa e 1-0. Il Sassuolo di Grosso però non si spegne, anzi resta corto e aggressivo. L’Inter spreca più volte il raddoppio (Thuram, Dumfries, lo stesso Esposito) ma la partita resta aperta.

Nel secondo tempo le squadre continuano a specchiarsi: Pinamonti ha una grande occasione e con un colpo di testa ravvicinato costringe Josep Martinez a un intervento impegnativo, Pio Esposito sfiora la prodezza in rovesciata. Chivu inserisce anche Lautaro al posto di Thuram per cercare il colpo del ko.

Il raddoppio arriva con una discreta dose di fortuna: tiro di Carlos Augusto deviato nella propria porta da Muharemovic per il 2-0. Un premio meritato per l’esterno brasiliano, che nel primo tempo aveva sfiorato il gol con una splendida azione personale.

Sul 2-0 sembrava fatta, ma quest’Inter dopo aver confermato i suoi pregi conferma anche i difetti: all’83’ la difesa è un burro e il Sassuolo ne approfitta con Cheddira, che con un bel taglio in area si ritrova completamente solo davanti a Martinez e accorcia le distanze.

Finale convulso: Frattesi si vede annullare il 3-1 dal VAR per una posizione di fuorigioco, poi sui tifosi interisti scende una cappa di preoccupazione perché le rimonte finali subite sono ormai un’abitudine. Per fortuna di Chivu, su un bel sinistro rasoterra di Berardi, Josep Martinez si fa trovare pronto e abbranca la palla a pelo d’erba.

Inter, 3 punti ma ancora molti dubbi

Alla fine l’Inter esulta, consapevole di aver ritrovato la vittoria in campionato ma anche dei rischi corsi. Gli esterni restano la chiave di questa squadra, con Dimarco lucido e Carlos Augusto MVP. E se Pio Esposito non ha trovato il gol, ha conquistato comunque San Siro, uscendo tra gli applausi.

Fra i nuovi, bene Sucic, che sembra l’unica vera alternativa ai titolari fra i nuovi acquisti, mentre Luis Henrique – subentrato all’acciaccato Dumfries – si è distinto per un buon intervento difensivo ma poco altro. Di Diouf nessuna notizia, mentre Frattesi quando è entrato ha mostrato voglia ed entusiasmo.

Vittoria sofferta, dunque, ma dal peso specifico enorme per non perdere ulteriore terreno in classifica: per l’Inter contano i punti, ma non si possono ignorare quelli che, dopo le prime partite, appaiano difetti strutturali: una difesa troppo perforabile (7 gol subiti in 4 partite), la mancanza di un mediano fisicamente forte e di un giocatore che salti l’uomo e crei superiorità.

Ma a mercato chiuso, ormai, c’è poco da fare. E Chivu dovrà trovare altre soluzioni. L’impressione, però, è che pur essendo una buona squadra questa Inter non sia all’altezza per lottare per lo scudetto. A meno che il tecnico rumeno non riesca a trovare il modo di renderla più efficace e imprevedibile con i giocatori che ha.

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