
La sconfitta contro la Slovenia di Luka Doncic e la conseguente eliminazione agli ottavi degli Europei ha aperto una fase di riflessione in casa Italbasket. Dopo l’addio commosso di Gianmarco Pozzecco, la Nazionale dovrà ripartire in fretta: il 27 novembre 2025 gli Azzurri torneranno in campo contro l’Islanda, nella prima sfida di qualificazione al Mondiale 2027.
Il percorso sarà insidioso: servirà piazzarsi tra le prime tre del girone con Islanda, Gran Bretagna e Lituania, per poi incrociare nella seconda fase Serbia, Turchia, Bosnia ed Erzegovina e una tra Slovacchia, Svizzera o Ucraina. Tutto complicato dalle solite sovrapposizioni tra calendari FIBA ed Eurolega, che renderanno più difficile avere sempre a disposizione i big.
🔴 Pozzecco annuncia l'addio all'Italbasket dopo l'eliminazione agli ottavi contro la Slovenia!#Basket #Italbasket #Eurobasket #Pozzecco pic.twitter.com/QLzdLXYnLZ
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) September 7, 2025
Luca Banchi, il favorito per la panchina azzurra
Il nome più caldo per raccogliere l’eredità di Pozzecco è quello di Luca Banchi. Reduce dalla fine della sua esperienza nell’Est Europa, il tecnico toscano resta il candidato naturale per pedigree, carisma e risultati. Il coordinamento della scelta sarà affidato a Gigi Datome, responsabile delle nazionali maschili, insieme al general manager Salvatore Trainotti.
Banchi, che ha alle spalle una carriera ricca di successi a livello di club, viene considerato l’opzione più sicura per riportare equilibrio e solidità alla Nazionale.
L’idea Ataman, suggestione difficile
Tra le suggestioni spunta il nome di Ergin Ataman, attuale allenatore del Panathinaikos e della Turchia. Il presidente Gianni Petrucci non ha mai nascosto la sua stima: «Non è simpatico, ma è uno che vince», ha dichiarato.
La strada, però, sembra in salita: Ataman è già impegnato su due fronti tecnici di altissimo livello e difficilmente potrebbe accettare la guida di una terza squadra. Nonostante il passato in Italia e la conoscenza della lingua, le garanzie offerte dal progetto turco appaiono più solide.
Peppe Poeta, l’erede naturale del Poz
Fuori dai giochi di palazzo, la scelta di Peppe Poeta appare più di una suggestione. È stato proprio Pozzecco, in più occasioni, a indicarlo come l’uomo giusto per raccogliere il suo testimone. Con lui ha lavorato sin dal 2022, contribuendo alla costruzione del gruppo azzurro e allo sviluppo dei giovani.
Dopo l’esperienza nello staff della Nazionale e dell’Olimpia Milano, Poeta ha guidato Brescia al miglior risultato della sua storia al debutto da head coach, convincendo persino Ettore Messina a richiamarlo a Milano come possibile successore.
Il suo profilo giovane, preparato e appoggiato da un endorsement così forte, lo rende un candidato credibile e forse il più in linea con la continuità tecnica voluta dal Poz.
Una scelta cruciale per il futuro azzurro
Tra la solidità di Banchi, il fascino internazionale di Ataman e la scommessa su Poeta, la FIP si trova davanti a una decisione delicata. L’obiettivo è dare all’Italia una guida capace di affrontare le difficoltà di un calendario compresso e di portare gli Azzurri al Mondiale 2027.
La sensazione è che i prossimi giorni saranno decisivi: il dopo Pozzecco è già cominciato.
Leggi anche:
- Eurobasket, Azzurri fuori agli ottavi con la Slovenia. Pozzecco: “E’ stata la mia ultima partita”
- Basket, attenta Italia: super Doncic fa paura, i numeri incredibili dell’asso Nba
- Europei di basket, meravigliosa Italia: sconfitta la Spagna in rimonta