
Inter, Fabio Licari, sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, propone un’analisi approfondita sul delicato equilibrio interno ai nerazzurri, che rischia di incrinarsi ai confini tra campo e spogliatoio. Se da un lato emerge la certezza che Hakan Calhanoglu è da considerare un centrocampista di livello assoluto, dall’altro ci sono le tensioni emerse con il capitano Lautaro Martínez. Un contrasto che, se non gestito con cura, potrebbe riverberarsi sulla squadra.
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— SportMediaset (@sportmediaset) July 11, 2025
La nuova Inter di Cristian Chivu nasce in un clima che per ora non si può definire sereno. e Le crepe rischiano di incidere anche sul campo. Al centro della questione ci sono due leader come Hakan Calhanoglu e Lautaro Martinez, protagonisti di un duro confronto verbale tra Charlotte e Istanbul, durante il Mondiale per Club.
Secondo il giornalista della Gazzetta, lo scontro non sarebbe stato un semplice scambio acceso tra compagni, ma il segnale di una frattura più profonda. “Io mi sacrifico e tu no, io voglio restare e tu pensi ad andartene”: questo, in sintesi, il clima da resa dei conti che si sarebbe instaurato tra i due. Le rispettive compagne avrebbero contribuito ad alimentare una tensione che, al momento, resta solo sotto traccia.
Dal punto di vista tecnico, Calhanoglu resta un punto fermo. Per Licari, è stato tra i migliori centrocampisti del campionato, capace di unire regia e intensità, con una versatilità che lo ha reso insostituibile. Il Galatasaray, unico club realmente interessato al suo acquisto, non sembra in grado di sostenere le condizioni economiche richieste per il suo cartellino. L’Inter sarebbe disposta a lasciarlo partire anche per meno di 30 milioni, ma non gratis. (continua dopo la foto)

Anche se, ufficialmente, i due si sarebbero sentiti per chiarire, secondo la ricostruzione di Licari non si è trattato di un vero confronto faccia a faccia, né di scuse reciproche. I musi lunghi restano, così come la distanza fisica e, forse, anche emotiva tra i due.
Chivu dovrà gestire una situazione delicata: ricostruire il morale di una squadra reduce dalla delusione della finale Champions persa con il PSG, ringiovanire il gruppo e impostare una nuova identità tecnica. Con un problema in più: evitare che una frattura interna diventi una zavorra in campo.
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