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I migliori servizi del circuito ATP 2025: chi domina con la battuta?

Zverev all'Australian Open

Nel tennis moderno, il servizio è più che mai un’arma determinante. Non è più soltanto il colpo che avvia il punto, ma spesso diventa un’arma definitiva capace di indirizzare l’esito di un game, di un set e, in molti casi, dell’intero match. Il circuito ATP 2025 sta confermando questa tendenza, con una generazione di giocatori che ha fatto della battuta il proprio biglietto da visita, abbinando potenza, precisione e varietà per mettere costantemente in difficoltà gli avversari.

Il caso Perricard

Uno dei nomi che più risaltano in questa stagione è senza dubbio quello di Giovanni Mpetshi Perricard. Il ventunenne francese è diventato in pochi mesi un riferimento per chi guarda alla nuova generazione. Alto più di due metri, Perricard sfrutta al massimo il proprio fisico imponente, riuscendo a generare angoli e traiettorie estremamente difficili da leggere.

La sua media di ace per partita ha raggiunto quota 19, un numero che lo pone nettamente al comando tra tutti i giocatori del circuito. Ma non si tratta solo di numeri. Il suo servizio è un’arma a doppio taglio: anche la seconda battuta è devastante, capace di toccare i 235 km/h. In un tennis dove ormai i margini sono sempre più sottili, avere un’entrata in campo così autoritaria rappresenta un vantaggio spesso incolmabile. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)

Zverev e Hurkacz

Accanto a lui, continua a brillare un veterano del circuito come Alexander Zverev. Il tedesco, che ha superato abbondantemente le 700 partite in carriera, mantiene una delle battute più complete del tour. Non è soltanto una questione di velocità, quanto piuttosto di varietà, scelta dei tempi e intelligenza tattica. Zverev sa leggere i momenti delle partite e utilizza il servizio non solo per chiudere rapidamente il punto, ma anche per costruire l’azione.

Non a caso, nel 2024 è stato il giocatore con il maggior numero di ace nell’intera stagione, dimostrando quanto la sua battuta resti un’arma affidabile nonostante l’evoluzione degli avversari. Il suo tasso di successo nei giochi di servizio supera il 90%, un dato che racconta la solidità e la continuità di rendimento che ha saputo mantenere.

La lista dei migliori al servizio nel 2025 non può ignorare nemmeno Hubert Hurkacz, uno dei tennisti che negli ultimi anni ha fatto della battuta il cuore del proprio gioco. Il polacco si distingue per un movimento molto fluido e naturale. Con una media di oltre dodici ace a partita, Hurkacz è diventato una costante minaccia soprattutto sui campi in cemento, dove la velocità della superficie esalta le sue caratteristiche. Il suo servizio si integra perfettamente con uno stile di gioco che privilegia la rapidità negli scambi e il controllo del ritmo. Quando il suo primo colpo funziona, è davvero difficile portarlo a deuce. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)

Gli altri specialisti ATP

Anche Taylor Fritz ha confermato la sua crescita sotto questo aspetto. L’americano ha costruito gran parte della sua recente scalata nel ranking su un servizio che è ormai una certezza. La potenza c’è, ma ciò che colpisce di più è la precisione: Fritz è uno di quei giocatori capaci di servire esterno anche nei momenti più delicati, prendendosi rischi calcolati che spesso pagano. Il suo servizio ha prodotto una media vicina ai dieci ace a partita nella scorsa stagione, ed è diventato sempre più un’ancora nei momenti di difficoltà. Il suo stile aggressivo si basa su un’entrata nel punto che raramente concede occasioni all’avversario.

Ben Shelton rappresenta invece il volto più giovane di questa generazione di grandi servitori. L’americano, con un’impostazione fisica che ricorda molto quella di un giovane Isner, ha dimostrato di poter fare la differenza anche nei tornei di più alto livello. La sua media supera i nove ace a partita, e la sua battuta è talmente incisiva da metterlo spesso nelle condizioni di chiudere il game in meno di un minuto. Ciò che colpisce di Shelton è la naturalezza con cui riesce a portare pressione all’avversario sin dal primo punto, nonostante l’inesperienza rispetto ai grandi nomi del tour. Il suo servizio è stato determinante nella scalata verso la top 20 del ranking e resta la sua risorsa principale nei momenti decisivi.

Tra i tennisti che si distinguono per un servizio meno “esplosivo” ma estremamente efficace, merita una menzione speciale Jannik Sinner. L’azzurro, reduce da un 2024 straordinario, ha puntato sulla solidità e sulla precisione. Non è tra i primi in classifica per numero di ace, ma il dato che lo fa emergere è quello relativo alla percentuale di giochi vinti al servizio, la più alta di tutto il circuito: il 91,4%. Sinner non ha bisogno di sfondare il muro dei 220 km/h per fare la differenza. Il suo servizio è sempre al posto giusto nel momento giusto. È un’arma affidabile, anche sotto pressione, e contribuisce a consolidare il suo gioco da fondo campo, permettendogli di costruire con calma i punti successivi. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)

Uno sguardo al futuro

Se si guarda al contesto generale, il 2025 conferma una tendenza chiara: non basta più avere una battuta potente. Il servizio moderno richiede varietà, intelligenza, capacità di sorprendere. I giocatori che dominano in questa fase storica sono quelli che riescono a integrare il servizio con il resto del gioco, utilizzandolo come un primo colpo di una sequenza pianificata, piuttosto che come un colpo isolato. Per questo motivo, tennisti come Bublik o Rublev, pur avendo battute incisive, faticano ancora ad avere lo stesso impatto dei nomi citati in precedenza.

Guardando al futuro, il servizio continuerà a essere una componente centrale del gioco, ma sempre più legata alla strategia complessiva dell’atleta. La battuta perfetta non sarà solo quella più veloce, ma quella più imprevedibile, più precisa e soprattutto più coerente con lo stile del tennista. Perricard rappresenta forse l’estremo di questa evoluzione, con numeri che ricordano i grandi “serve-bot” del passato, ma con una consapevolezza tattica maggiore. Zverev e Sinner, dal canto loro, offrono un modello più bilanciato, dove il servizio è parte di un sistema ben oliato, e non un’arma isolata.

La stagione è ancora lunga, e molte sorprese potrebbero arrivare da giocatori oggi meno noti ma dotati di un servizio all’altezza dei migliori. Quello che è certo è che, in un’epoca di tennis sempre più fisico e veloce, chi domina con la battuta ha sempre un passo di vantaggio. E il 2025, fin qui, lo sta confermando a ogni colpo.

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